Amicizia, amore e tradimento sono
gli ingredienti di "Perfetti Sconosciuti", adattamento teatrale
dell'omonima commedia cinematografica, e che rappresenta
l'esordio alla regia per Paolo Genovese, in cartellone al Teatro
Manzoni di Milano dal 12 al 24 marzo prossimi.
Le coppie protagoniste, interpretate da Dino Abbrescia (poi
sostituito da Massimo De Lorenzo), Emmanuele Aita, Alice
Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Anna Ferzetti e Astrid
Meloni, partecipano a un gioco "kamikaze" che consiste
nell'appoggiare il proprio cellulare sul tavolo, durante una
cena, alla mercé di tutti gli altri. E' così che prende il via
l'esplorazione delle tre vite di ciascuno di noi, quella
pubblica, quella privata e quella segreta, attraverso una
porticina grande quanto uno smartphone. C'è la coppia che in
fondo si ama, quella tradita, quella stanca, fino a quel momento
cristallizzate nella routine e protette dalla password del
telefonino.
"In teatro si ha una visione di insieme, si ride molto di più
delle disgrazie che questi signori si sono procurati da soli -
ha detto Paolo Calabresi, che interpreta Rocco, sposato con
Eva, i padroni di casa- ilarità che si trasforma sul finale in
risata amara, perché il pubblico si rende conto che su quella
buccia di banana potrebbe scivolare chiunque". "Eva, donna in
crisi, ingaggia il gioco per smascherare l'ipocrisia che la
circonda - ha spiegato Astrid Meloni - gioco che le si ritorce
contro svelando segreti difficili da sopportare".
"Per questo spettacolo, mi ha aiutato pensare a cosa accade
dopo - ha spiegato Dino Abbrescia - quando le coppie tornano a
casa". Abbrescia interpreta Lele, sposato con Carlotta, Anna
Ferzetti, "una coppia che ha smesso di parlarsi, ma che in fondo
- ha detto lei - è una coppia buona".
Tra i personaggi uno, Cosimo, spicca per il suo essere
"politicamente scorretto", ma troverà la strada della
comprensione, a differenza dell'omonimo cinematografico del
2016, per volere di Marco Bonini: "è un narcisista patologico,
egoriferito, il cattivo - ha detto Bonini - che per scelta mia
però alla fine capisce quanto il maschilismo anaffettivo abbia
danneggiato i suoi affetti più cari, a partire dalla moglie
Bianca".
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