Fa sapere di essere totalmente
estraneo ai fatti contestati e che intende collaborare coi pm
per chiarire la sua posizione, Antonio Rossi, dirigente di una
società di revisione (estranea all'inchiesta), perquisito il 12
novembre scorso in Belgio nell'inchiesta milanese sulle presunte
cyber-spie e sul gruppo di Equalize con a capo, secondo
l'accusa, l'ex super poliziotto Carmine Gallo e l'hacker Nunzio
Samuele Calamucci.
"Riteniamo doverose alcune precisazioni - spiega il suo
legale, l'avvocato Andrea Puccio - in merito alle recenti
notizie di stampa riguardanti il coinvolgimento del nostro
assistito, Dott. Antonio Rossi, nell'ambito della cosiddetta
vicenda Equalize e le attività di perquisizione e sequestro
effettuate in Belgio a suo carico". La difesa intende "ribadire
la totale estraneità del Dott. Rossi in relazione ai fatti in
contestazione, precisando come lo stesso abbia costantemente
improntato il proprio agire al pieno rispetto della legalità,
sia in Italia, che all'estero".
"Riponendo la massima fiducia nell'operato dell'Autorità
Giudiziaria - si legge in una nota del difensore - abbiamo sin
dal principio manifestato la nostra volontà di collaborare
attivamente con la Procura della Repubblica, al fine di fornire
quanto prima tutti i chiarimenti necessari e contribuire, di
conseguenza, a una rapida e positiva risoluzione della vicenda".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA