Il disegno di legge sul 'salva
Milano' resta ancora nel limbo, almeno per questa settimana. Al
Senato l'iter è fermo dopo che la scadenza per presentare
emendamenti - prevista l'11 marzo scorso - è stata congelata,
senza indicare un'altra data. Anche questa settimana, che a
Palazzo Madama è riservata ai lavori delle commissioni, il ddl
non è all'ordine del giorno. Né è stato convocato un ufficio di
presidenza della commissione Ambiente, che da mesi sta
esaminando il provvedimento che contiene la norma per sbloccare
i cantieri milanesi, finiti al centro di inchieste giudiziarie
per presunti abusi edilizi a Milano.
Il ddl è stato approvato dalla Camera a fine novembre (allora
con l'ok del Pd che poi si è sfilato, a partire dal sindaco
milanese Beppe Sala). Dopo i rilievi della magistratura, gli
schieramenti politici si sono cristallizzati e Forza Italia è
rimasto l'unico gruppo di maggioranza a spingere apertamente per
andare avanti e approvare la legge, possibilmente con gli stessi
consensi avuti a Montecitorio (oltre al centrodestra, Pd, Italia
viva, Azione e +Europa). Chiede, inoltre, un confronto con gli
alleati per valutare il da farsi. Più guardinghi Fratelli
d'Italia e Lega, inizialmente sponsor della proposta di legge,
che puntano il dito contro i Dem che si sono sfilati, mentre
restano contrari 5 Stelle e Avs. Se non si indicherà un nuovo
termine per gli emendamenti, il rischio è che si lasci di fatto
decadere la legge.
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