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Vescovo di Macerata, Carmen ci insegna che la vita non è facile

Vescovo di Macerata, Carmen ci insegna che la vita non è facile

Aiuta a non giudicare, utile per catechismo della misericordia

MACERATA, 21 luglio 2023, 17:45

Redazione ANSA

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C'era anche il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi ieri sera alla prima di Carmen allo Sferisterio di Macerata, "perché l'arte fa pensare" e perché la storia della sigaraia immaginata da Mérimée e musicata da Bizet insegna che "le cose nella vita vera non sono facili" e che "chi corre subito a giudicare e condannare sbaglia certamente", spiega in un messaggio diffuso dalla diocesi.
    "Vado a vedere la Carmen per indicare alla gente che l'arte, quando è grande, fa pensare e riflettere sulla vita - osserva -.
    E un popolo che pensa e riflette è già sulla buona strada per diventare un popolo più cristiano". L'opera di Bizet "ha conquistato i grandi intellettuali perché affronta temi cruciali e seri: l'amore, la morte, il vero e il falso, la difficile libertà lacerata tra ragione e passione. Ma come diceva un suo grande estimatore, il filosofo Nietzsche, lo fa con bellezza e levità". La morale "non può essere quella per cui chi viola la norma va punito, senza se e senza ma, senza cercare una giustizia che guarisca e non semplicemente che 'vendichi'. Se don José lasciasse Carmen in prigione e sposasse Micaela, l'opera finirebbe al primo atto. Tutti a casa, convinti che la legge e l'ordine fanno vivere sereni e tranquilli, e questo basta per diventare vecchi".
    Ma "don José lascia fuggire Carmen, perché l'umano non è solo calcolo e quieto vivere" fa notare. Carmen "parla del mistero dell'amore, che non è solo sesso, ma non è neppure legame calmo ed ordinato, senza passione" insiste mons. Marconi, citando Benedetto XVI e "l'eros di Dio", la passione per l'uomo: "è questa passione per l'umano, perché l'umanità viva, si senta libera, provi a cercare la sua strada, anche a rischio di farsi male che spinge don Josè a liberare Carmen e fa partire davvero la storia dell'opera di Bizet".
    "Vado a vedere Carmen per ricordarmi che il male distrugge", ma "cercare la via della vita, della libertà e del bene è più complesso che fare un elenco di reati, mettere in galera chi li viola e gettare la chiave. Forse anche Carmen può servire per scrivere un catechismo della misericordia, di cui avremmo tutti un grande bisogno, cristiani e non" conclude il vescovo di Macerata.
   

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