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Fiaccole per le 13 vittime dell'alluvione, 'non accada mai più'

Fiaccole per le 13 vittime dell'alluvione, 'non accada mai più'

Pianello di Ostra. Vescovo, mettere in sicurezza definitivamente

ANCONA, 16 settembre 2023, 16:07

Redazione ANSA

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Fiori sul Nevola per le vittime dell 'alluvione nelle Marche - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fiori sul Nevola per le vittime dell 'alluvione nelle Marche - RIPRODUZIONE RISERVATA
Fiori sul Nevola per le vittime dell 'alluvione nelle Marche - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lenta e silenziosa, una fiaccolata di 13 "luci nel fango", a cui hanno partecipato oltre 500 persone, ha ricordato a Pianello di Ostra (Ancona) le 13 vittime della devastante alluvione che la sera del 15 settembre 2022 colpì in particolare le province di Ancona e Pesaro Urbino, con le disastrose esondazioni di Misa e Nevola, causando miliardi di danni. Commozione nel corteo di fiaccole concluso al campo sportivo di Pianello per la messa celebrata dal vescovo di Senigallia Franco Manenti, insieme ai vescovi di Fano, Andrea Andreozzi e di Fabriano, Francesco Massara. In videocollegamento con la funzione molti dei comuni colpiti mentre a Cantiano si celebra contestualmente una messa con il vescovo di Gubbio, Luciano Paolucci Bedini. Presenti alla messa, tra gli altri, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l'assessore regionale alla Protezione Civile Stefano Aguzzi e il prefetto di Ancona Darco Pellos.
    Non solo il ricordo delle vittime, di cui sono stati letti tutti i nomi all'inizio della celebrazione con 13 lumini accesi con le fiaccole davanti all'altare, nelle parole del vescovo Manenti che ha sottolineato come la "luce della solidarietà abbia evitato ai cuori di oscurarsi e alla speranza di cessare".
    Ma anche un invito alle persone che dovranno prendersi cura del territorio di riuscire "con forza, tempestività ed efficacia nella definitiva messa in sicurezza del territorio perché non accada un'altra volta che l'acqua, bene insostituibile della nostra vita, porti morte e devastazione nelle nostre case e vite e spenga le nostre speranze".
    "Abbiamo camminato nel buio della paura che irrompe nel nostro cuore ad ogni segnalazione di un possibile pericoloso evento naturale. - ha detto monsignor Manenti -, abbiamo camminato nel buio di un futuro incerto che in molte persone non riesce ad alimentare speranze e dare coraggio. Abbiamo camminato nel buio stasera - ha aggiunto -, non al buio ma insieme con fiaccole che hanno impedito al buio della sera di rendere in certi i nostri passi". "Nei giorni drammatici e dolorosi dell'alluvione devastante - ha sottolineato - a impedire che quanto accaduto avvolgesse la nostra vita e come il buio della sera bloccasse il cammino della nostra vita è stata la luce di una generosa e operosa solidarietà da parte di moltissime persone". Tra gli altri il vescovo ha citato i giovani angeli del fango che "senza alcune convocazione, hanno raggiunto i nostri territori, sono entrati nelle case devastate, e non solo hanno spalato fango e raccolto detriti ma hanno ascoltato il dolore dei nostri smarrimenti". Una solidarietà, ha proseguito il vescovo, "che ci ha sorpreso e consolato che ha dato ai nostri cuori la luce della fiducia e il coraggio della speranza". Una luce portata dai soccorritori, ha detto ancora, "che ci ricorda che non siamo un assembramento ma una comunità di persone capace di condivisione, ci ha dato coraggio e permesso ripartenze".
    Prima della fiaccolata, c'è stata anche una cerimonia a Barbara, vicino alla casa di Brunella Chiù, 56enne, ultima vittima ad essere identificata qualche giorno fa. Il sindaco e i parenti di alcune vittime di Barbara, tra cui i genitori del piccolo Mattia, 8 anni, e Simone Bartolucci, figlio di Brunella, hanno lanciato fiori nel fiume Nevola in segno di ricordo e speranza. "E' finito un incubo che dura da un anno - ha detto Simone - ma il dolore non passerà mai".
   

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