Lenta e silenziosa, una fiaccolata
di 13 "luci nel fango", a cui hanno partecipato oltre 500
persone, ha ricordato a Pianello di Ostra (Ancona) le 13 vittime
della devastante alluvione che la sera del 15 settembre 2022
colpì in particolare le province di Ancona e Pesaro Urbino, con
le disastrose esondazioni di Misa e Nevola, causando miliardi di
danni. Commozione nel corteo di fiaccole concluso al campo
sportivo di Pianello per la messa celebrata dal vescovo di
Senigallia Franco Manenti, insieme ai vescovi di Fano, Andrea
Andreozzi e di Fabriano, Francesco Massara. In videocollegamento
con la funzione molti dei comuni colpiti mentre a Cantiano si
celebra contestualmente una messa con il vescovo di Gubbio,
Luciano Paolucci Bedini. Presenti alla messa, tra gli altri, il
presidente della Regione Francesco Acquaroli, l'assessore
regionale alla Protezione Civile Stefano Aguzzi e il prefetto di
Ancona Darco Pellos.
Non solo il ricordo delle vittime, di cui sono stati letti
tutti i nomi all'inizio della celebrazione con 13 lumini accesi
con le fiaccole davanti all'altare, nelle parole del vescovo
Manenti che ha sottolineato come la "luce della solidarietà
abbia evitato ai cuori di oscurarsi e alla speranza di cessare".
Ma anche un invito alle persone che dovranno prendersi cura
del territorio di riuscire "con forza, tempestività ed efficacia
nella definitiva messa in sicurezza del territorio perché non
accada un'altra volta che l'acqua, bene insostituibile della
nostra vita, porti morte e devastazione nelle nostre case e vite
e spenga le nostre speranze".
"Abbiamo camminato nel buio della paura che irrompe nel
nostro cuore ad ogni segnalazione di un possibile pericoloso
evento naturale. - ha detto monsignor Manenti -, abbiamo
camminato nel buio di un futuro incerto che in molte persone non
riesce ad alimentare speranze e dare coraggio. Abbiamo camminato
nel buio stasera - ha aggiunto -, non al buio ma insieme con
fiaccole che hanno impedito al buio della sera di rendere in
certi i nostri passi". "Nei giorni drammatici e dolorosi
dell'alluvione devastante - ha sottolineato - a impedire che
quanto accaduto avvolgesse la nostra vita e come il buio della
sera bloccasse il cammino della nostra vita è stata la luce di
una generosa e operosa solidarietà da parte di moltissime
persone". Tra gli altri il vescovo ha citato i giovani angeli
del fango che "senza alcune convocazione, hanno raggiunto i
nostri territori, sono entrati nelle case devastate, e non solo
hanno spalato fango e raccolto detriti ma hanno ascoltato il
dolore dei nostri smarrimenti". Una solidarietà, ha proseguito
il vescovo, "che ci ha sorpreso e consolato che ha dato ai
nostri cuori la luce della fiducia e il coraggio della
speranza". Una luce portata dai soccorritori, ha detto ancora,
"che ci ricorda che non siamo un assembramento ma una comunità
di persone capace di condivisione, ci ha dato coraggio e
permesso ripartenze".
Prima della fiaccolata, c'è stata anche una cerimonia a
Barbara, vicino alla casa di Brunella Chiù, 56enne, ultima
vittima ad essere identificata qualche giorno fa. Il sindaco e i
parenti di alcune vittime di Barbara, tra cui i genitori del
piccolo Mattia, 8 anni, e Simone Bartolucci, figlio di Brunella,
hanno lanciato fiori nel fiume Nevola in segno di ricordo e
speranza. "E' finito un incubo che dura da un anno - ha detto
Simone - ma il dolore non passerà mai".
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