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Fine vita: Englaro, fummo lasciati soli, un deserto

Fine vita: Englaro, fummo lasciati soli, un deserto

'Da Eluana a 'Mario', a Ancona avvocati, magistrati e medici

ANCONA, 21 ottobre 2023, 10:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Una legge per non entrare nei meccanismi infernali in cui è entrata Eluana. Una legge che dice nero su bianco quale è la volontà" di autodeterminazione nel caso non si sia più in grado di esprimerla. Quella legge non c'era nel 2009, quando morì Eluana Englaro, in coma da 17 anni, dopo una battaglia giudiziaria per l'autodeterminazione. Lo ha ricordato Beppino Englaro, padre della ragazza, duramte un incontro ad Ancona: "Fine vita: da Eluana Englaro a Mario" organizzato da Ami-Avvocati Matrimonialisti Italiani, Ordine degli Avvocati di Ancona e il patrocinio dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche. Il caso Englaro è stato il primo a stabilire il principio dell'autodeterminazione, ma solo nel 2017 è arrivata la legge sulle disposizioni anticipate di trattamento (Dat). Nel 2022 'Mario', vero nome Federico Carboni, è stata la prima persona ad avere accesso al suicidio medicalmente assistito, dopo una battaglia giudiziaria ad Ancona, con il sostegno dell'associazione Luca Coscioni. Eluana e la sua famiglia si sono trovati "in un deserto, nessuno voleva sentire parlare di questa cosa, era un tema che dava fastidio e dava fastidio che ci fosse una ragazza così forte e così determinata - ha raccontato Beppino Englaro, ricordando la volontà espressa dalla figlia di porre termine alla sua vita in caso di coma -.
    Siamo stati lasciati soli, anzi siamo stati attaccati perché chiedevamo il rispetto di diritti fondamentali".
    Dopo la legge sulle Dat e in attesa di una legge organica sul fine vita, la sentenza emessa per Mario dal Tribunale di Ancona sulla scorta di una decisione della Corte Costituzionale sul caso di dj Falbo rappresenta un punto di riferimento per chi si trova in una situazione insostenibile e non ha possibilità di miglioramento, tanto che altre persone hanno seguito la stessa strada. Che prevede requisiti ben precisi e il parere di un comitato bioetico per evitare che chi agevola il percorso incorra in sanzioni penali. "Mario" dal 9 febbraio 2022 è stato libero di scegliere quando porre fine alle proprie sofferenze, in Italia, con accanto i suoi cari, senza che l'aiuto fornito configuri come reato.
   

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