Prorogata sino a domenica 21
gennaio la mostra "La stanza di Ali - Aliberto Sagretti lighting
designer" ideata e allestita presso gli spazi info point di
Piazza della Libertà a Macerata dall'associazione romana
Teatroinscatola con il supporto dell'Accademia di Belle Arti,
del Comune di Loro Piceno e patrocinata dal Comune di Macerata.
La mostra tributo ad Aliberto Sagretti, sorprendente lighting
designer di Loro Piceno (Macerata), morto in un incidente
stradale 4 anni fa, permette al pubblico di esplorare la
stanza-scatola il cui progetto illuminotecnico è stato curato
dagli studenti del biennio di Visual Light Design coadiuvati
dalla professoressa Francesca Cecarini. "Abbiamo voluto
prorogare ancora di qualche giorno la mostra dedicata ad
Aliberto Sagretti - spiega l'assessore alla Cultura di Macerata
Katiuscia Cassetta -, un piccolo scrigno, 'illuminato' dalla
fantasia dei giovani dell'Accademia, che mette in risalto i
risultati raggiunti da un professionista-punto di riferimento
importante per i giovani che si formano in una professione oggi
tanto richiesta ed utile per esaltare e rendere pregno di
significato uno spazio architetturale, uno spettacolo o ogni
altra forma di espressione artistica".
Pur nella parzialità dei documenti esposti, che testimoniano
solo in parte il ricco ventaglio di collaborazioni di Aliberto
Sagretti come lighting designer, la sua figura emerge nelle
parole del maestro americano del teatro-immagine Robert Wilson,
che ha ridefinito i canoni della rappresentazione scenica
facendo della luce un elemento narrativo fondamentale.
"Aliberto, così lo descrive testualmente Bob Wilson - spiega a
l'ideatore della mostra Lorenzo Ciccarelli - poteva creare magie
dal nulla, mescolava i colori come un pittore, era un
collaboratore fondamentale per il successo dei suoi lavori". Da
Strehler a Svoboda, che lasciavano la parola al drammaturgo,
"Wilson fece in modo che la luce assumesse un linguaggio
assolutamente autonomo, fino a diventare protagonista dello
spettacolo, trasformando l'illuminotecnica in una vera e propria
drammaturgia. Al professionista, prima ancora che all'uomo va
questo sentito e doveroso omaggio".
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