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Balneari marchigiani, "Subito regole chiare e continuità"

Balneari marchigiani, "Subito regole chiare e continuità"

Presidenti associazioni: 'Nostri stabilimenti restano aperti'

ANCONA, 04 giugno 2024, 14:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Al nuovo Parlamento europeo, ma anche al governo nazionale, chiediamo regole chiare e precise che, una volta per tutte, ci permettano di lavorare con tranquillità e che tutelino le nostre imprese": così all'ANSA Giacomo Mantovani, Giuseppe Ricci e Luca Paolillo, rispettivamente i presidenti delle associazioni balneari di Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto e Sirolo-Numana, in merito alle concessioni balneari che da anni restano appese a proroghe e sentenze spesso in contrasto tra loro.
    Un appello, quello dei balneari marchigiani, che arriva a ridosso del voto europeo e a poche settimane dal pronunciamento del Consiglio di Stato che ritiene superate le concessioni e invita le amministrazioni comunali a procedere con bandi pubblici per l'assegnazione delle aree.
    "In queste settimane - raccontano - abbiamo incontrato tutte le forze politiche che si presentano alle elezioni dell'8 e 9 giugno, a tutti i rappresentanti abbiamo avanzato le nostre richieste e l'appello è quello di andare verso una legge definitiva che regoli le concessioni balneari", spiegano.
    La richiesta dei tre presidenti è finalizzata alla "continuità" delle concessioni in essere, anche se hanno delle proposte che contengono dei distinguo. Il più radicale è Ricci: "Chiediamo concessioni della durata di 99 anni con il diritto di riscattare il terreno su cui insistono i nostri stabilimenti".
    Paolillo suggerisce invece di prorogare le attuali concessioni, ma inserendo un meccanismo legato agli investimenti degli imprenditori: "Introdurrei un vincolo di concessione - spiega - subordinato agli investimenti infrastrutturali che anno per anno dovrebbero essere fatti sugli stabilimenti, così da mantenerli sempre belli e adeguati alle esigenze dei bagnanti".
    La proposta di Mantovani è per concessioni della durata di 10-15 anni, "ma legate a un coefficiente di investimento - spiega - Vuol dire che se ho investito un milione di euro dovrò avere il tempo necessario per rientrare dei soldi spesi".
    Per tutti, però, ad oggi c'è "la certezza che i nostri stabilimenti saranno regolarmente aperti per l'estate ormai imminente, noi - dicono i tre presidenti - ci rifacciamo alla legge 118 detta anche legge Draghi che ci permette di esercitare per quest'anno e per il 2025". "E se qualcuno vuole occupare i nostri stabilimenti - concludono - saremo costretti a rivolgerci alle forze dell'ordine".
   

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