"Al nuovo Parlamento europeo, ma
anche al governo nazionale, chiediamo regole chiare e precise
che, una volta per tutte, ci permettano di lavorare con
tranquillità e che tutelino le nostre imprese": così all'ANSA
Giacomo Mantovani, Giuseppe Ricci e Luca Paolillo,
rispettivamente i presidenti delle associazioni balneari di
Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto e Sirolo-Numana, in
merito alle concessioni balneari che da anni restano appese a
proroghe e sentenze spesso in contrasto tra loro.
Un appello, quello dei balneari marchigiani, che arriva a
ridosso del voto europeo e a poche settimane dal pronunciamento
del Consiglio di Stato che ritiene superate le concessioni e
invita le amministrazioni comunali a procedere con bandi
pubblici per l'assegnazione delle aree.
"In queste settimane - raccontano - abbiamo incontrato tutte
le forze politiche che si presentano alle elezioni dell'8 e 9
giugno, a tutti i rappresentanti abbiamo avanzato le nostre
richieste e l'appello è quello di andare verso una legge
definitiva che regoli le concessioni balneari", spiegano.
La richiesta dei tre presidenti è finalizzata alla
"continuità" delle concessioni in essere, anche se hanno delle
proposte che contengono dei distinguo. Il più radicale è Ricci:
"Chiediamo concessioni della durata di 99 anni con il diritto di
riscattare il terreno su cui insistono i nostri stabilimenti".
Paolillo suggerisce invece di prorogare le attuali concessioni,
ma inserendo un meccanismo legato agli investimenti degli
imprenditori: "Introdurrei un vincolo di concessione - spiega -
subordinato agli investimenti infrastrutturali che anno per anno
dovrebbero essere fatti sugli stabilimenti, così da mantenerli
sempre belli e adeguati alle esigenze dei bagnanti".
La proposta di Mantovani è per concessioni della durata di
10-15 anni, "ma legate a un coefficiente di investimento -
spiega - Vuol dire che se ho investito un milione di euro dovrò
avere il tempo necessario per rientrare dei soldi spesi".
Per tutti, però, ad oggi c'è "la certezza che i nostri
stabilimenti saranno regolarmente aperti per l'estate ormai
imminente, noi - dicono i tre presidenti - ci rifacciamo alla
legge 118 detta anche legge Draghi che ci permette di esercitare
per quest'anno e per il 2025". "E se qualcuno vuole occupare i
nostri stabilimenti - concludono - saremo costretti a rivolgerci
alle forze dell'ordine".
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