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Calano infortuni lavoro, aumentano malattie professionali

Calano infortuni lavoro, aumentano malattie professionali

Bene sulla bonifica amianto, ma non basta. La Uil dai Prefetti

ANCONA, 28 aprile 2025, 14:44

Redazione ANSA

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Nelle Marche, il trend degli infortuni sul lavoro mostra un miglioramento negli ultimi anni, ma persistono aree di forte criticità. Tra il 2008 e il 2013 si è registrato un calo significativo del 32,80% degli infortuni denunciati, a fronte di un dato nazionale fermo a -20,60%. Il risultato fu trainato da ingenti investimenti pubblici - fino a 800mila euro l'anno - e da una stretta collaborazione tra Regione, Inail e altri attori della sicurezza. Tra il 2014-2018 il calo è stato del 6,80%, mentre nel 2019-2024 (escludendo gli anni pandemici) si è fermato al -12,80%. L'indice di frequenza, ovvero il rapporto tra il numero degli infortuni e la popolazione lavorativa rivela che le Marche hanno una media regionale superiore alla media Italia (+2,18) con i dati più critici nelle province di Ancona (+2,10) e Pesaro Urbino (+1,79).
    I dati, relativi all'anno 2024, segnano un -2,20% (380 casi in meno denunciati), passando da 17.056 infortuni del 2023 a 16.676 del 2024, in controtendenza rispetto al dato nazionale che è in crescita. Tutte le province della regione Marche registrano un lieve decremento, salvo quella di Fermo che evidenzia un aumento degli infortuni di +81, (+6,33%).
    La Uil Marche ha incontrato i Prefetti della Regione in occasione della Giornata sulla sicurezza nel lavoro per consegnare il Dossier sugli infortuni nelle Marche e il Focus Amianto, realizzati dal Centro Studi e dal Coordinamento Amianto del sindacato, dai quali sono stati estrapolati i dati sugli infortuni sul lavoro (in calo) e delle malattie professionali che crescono: nel 2024 ne sono state denunciate 7.725 (+14,08% rispetto al 2023). "Su questo tema gravi sono i ritardi del sistema istituzionale della prevenzione a tutti i livelli, anche perché le malattie professionali non sono solo causa di gravi e durature inabilità, ma producono anche un numero elevatissimo di decessi, anche superiori a quelli che avvengono per eventi infortunistici, come ad es. mesoteliomi e altri tumori professionali", denuncia la segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli. Per quanto riguarda l'amianto, a oltre trent'anni dalla sua messa al bando, nelle Marche si registrano ogni anno oltre 150 decessi collegati all'esposizione, su circa 4.400 a livello nazionale. La regione risulta tra le più virtuose nel censimento (55% della mappatura nazionale è opera di Piemonte e Marche), ma le attività di bonifica restano estremamente limitate. "Manca ancora il nuovo Piano Regionale Amianto e per questo sollecitiamo un'immediata accelerazione dei lavori. Occorre rafforzare la sorveglianza sanitaria per ex esposti e lavoratori a rischio, oggi ancora insufficiente", conclude la segretaria Mazzucchelli proponendo l'aggiornamento della mappatura dei siti contaminati, incremento dei finanziamenti per le bonifiche, creazione di discariche di prossimità, tracciabilità dell'amianto bonificato, sviluppo di campagne informative, e istituzione di un Comitato Regionale Amianto per monitorare l'attuazione del futuro piano.
   

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