Calo demografico (-4,3% nel
periodo 2002-2023 con annesso invecchiamento della popolazione),
occupazionale (calo di addetti nella manifattura - 43% dal 2016
al 2023), attrattività turistica da potenziare e welfare che
registra un buon livello dei servizi sociosanitari, con una
spesa per i disabili superiore alla media regionale, ma ha
bisogno di essere rafforzato sia sul versante dei servizi
all'infanzia che del welfare culturale. Sono i quattro gap che
il documento "Destinazione Fabriano. Posizionamento e strategie
per uno sviluppo di territorio" effettuato da Nomisma ha
evidenziato e che sono stati oggetto di una prima discussione
durante un Consiglio comunale nel pomeriggio a Fabriano
(Ancona).
Accanto alle criticità, i punti potenziali di svolta con
progettualità riguardo alla 'Città appenninica', 36 comuni
umbro-marchigiani che gravitano su Fabriano e Gubbio (Perugia)
nei settori primario (filiera bosco-legno, nuove produzioni
agricole appenniniche, filiera zootecnica sostenibile), dello
sviluppo imprenditoriale (formazione tecnico-professionale post
diploma, incubatore di impresa per nuovi mercati, mappatura aree
e siti industriali per attrazione degli investimenti), della
cultura e turismo (sviluppo marketing digitale, atlante delle
produzione enogastronomiche, rete dei musei e dei cammini) e dei
servizi territoriali (Longevity hub, Farmacie dei servizi,
percorsi di mobilità lenta e di TPL, DMO turistica). Nel
documento vi sono poi progettualità solo sulla città, con tre
ambiti specifici: le prospettive di micro-manifattura
(riconversione ex Siva, Longevity hub, variante urbanistica
delle aree produttive, Comunità energetiche rinnovabili), i
nuovi social business (usi temporanei dell'ex Cinema Montini, la
riconversione delle ex Cartiere Miliani, le Farmacie dei
servizi, la nuova offerta formativa post-diploma, il rilancio
del settore agro-silvo-pastorale) e le infrastrutture sociali e
materiali (Pedemontana nord, la valorizzazione del patrimonio
pubblico, la rivitalizzazione dei territori collinari e montani
e i processi di partecipazione).
"Il Documento non ha le velleità della pianificazione
strategica - spiega la sindaca di Fabriano Daniela Ghergo - ma
vuol essere uno strumento aperto che da un'analisi
circostanziata fa discendere delle progettualità realizzabili
alla scala comunale e territoriale".
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