"La Regione Marche è contraria
alla realizzazione di un Centro di permanenza temporanea per il
rimpatrio (Cpr, ndr) a Falconara Marittima". Lo ha detto in
Consiglio regionale il vice presidente della Giunta e assessore
alla Sicurezza Filippo Saltamartini rispondendo ad
un'interrogazione del Gruppo dem.
La legge 124 del 2023, ha ricordato in aula l'assessore,
prevede che con decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, su proposta dei Ministri dell'interno e della difesa,
di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sia
approvato il piano straordinario per l'individuazione delle aree
interessate alla realizzazione delle strutture. "Precedentemente
- ha spiegato - la norma preesistente, che deve essere comunque
coordinata nell'interpretazione delle nuove disposizioni,
prevedeva che i Cpr dovessero essere individuati e costituiti
con Decreto Ministeriale, sentito il Presidente della Regione,
privilegiando le aree esterne ai centri urbani". Saltamartini ha
chiarito: "il procedimento è fermo sulla base di quanto
confermato dal ministro dell'Interno Piantedosi al Presidente
della Regione Marche Acquaroli. I Cpr - ha aggiunto - sono
centri necessari per la lotta all'immigrazione clandestina e per
garantire la sicurezza dei cittadini. Valutato che si tratta di
poteri statali e non regionali, siamo contrari
all'individuazione del Cpr a Falconara. Il Ministero
dell'Interno dovrà tenere conto della posizione della Regione e
della necessità di allocare queste strutture al di fuori dei
centri urbani in aree più facilmente raggiungibili".
Dopo la risposta dell'assessore, ha replicato Bora, prima
firmataria dell'interrogazione: "la risposta dovrebbe essere più
complessa - ha osservato - la vostra è una posizione contraria
ma ve ne siete accorti adesso? Lo sa la presidente Meloni".
"Le Marche hanno il diritto e dovere di opporsi all'ipotesi
- ha sottolineato Bora - Voi avete fatto niente di più che il
vosto dovere. Realizzare un Cpr a Falconara Marittima è una
scelta sbagliata sotto ogni punto di vista: logistico, politico
e sociale. E' una misura - ha proseguito - che non risolve i
problemi dell'immigrazione irregolare ma rischia di crare nuove
tensione e disagi per il territorio". Nei mirino della dem la
decisione del governo Meloni di "aumentare il numero di Cpr,
rendendone obbligatorio uno per regione": "è una scelta
anacronistica e ideologicamente sbagliata. Concepita come
strumenti di gestione dell'immigrazione irregolare - ha
proseguito - i Cpr si sono dimostrati inefficaci e teatro di
gravi violazioni dei diritti umani" nei quali per i migranti ci
creano "condizioni degradanti e disumane". "Realizzare un Cpr a
Falconara o altrove non risponde a una reale necessità - ha
ribadito Bora - pare una misura propagandistica, volta a
rafforzare un approccio securitario al fenomeno migratorio, Il
progetto - ha concluso - non tiene conto delle specificità del
territorio, delle esigenze delle comunità e ignora il prinicpio
di concertazione tra istituzioni e cittadini". La consigliera
dem ha ricordato la contrarietà anche della sindaca di Falconara
e della cittadinanza, associazioni e forze politiche: "oggi la
Regione si è accodata - ha concluso - ma l'area individuata
presenta criticità logistiche e ambientali che l'avrebbero resa
inadeguata".
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