Inaugurato a Pieve Torina
(Macerata), uno dei paesi più colpiti dal sisma del 2016, il
nuovo asilo nido. Presenti tra gli altri il sindaco Alessandro
Gentilucci e il presidente della Regione Francesco Acquaroli.
"Sono contento di essere qui oggi, il 30 ottobre, a sette
anni dalla scossa più forte del sisma che sconvolse l'entroterra
marchigiano, - ha detto Acquaroli - per inaugurare il nuovo
asilo nido a Pieve Torina, una infrastruttura importante per la
comunità che offre un servizio essenziale e che è anche di buon
auspicio: in un momento di spopolamento e calo della natalità
investire su un asilo nido può sembrare un atto in
controtendenza, ma significa invece investire e tornare a
credere in questo territorio che merita di vedere restituiti
tutti i servizi".
"Un grazie va quindi all'amministrazione comunale e al
sindaco Gentilucci per la realizzazione di questo progetto, un
campus innovativo nel cuore del paese in fase di ricostruzione.
- ha aggiunto il presidente della Regione - Non posso non
sottolineare anche la felicità e l'emozione nel vedere queste
scuole adiacenti alle abitazioni private ricostruite o in fase
di cantiere: un altro bel segnale che aspettavamo da tanto.
Dobbiamo proseguire su questa strada tutti insieme con l'azione
decisa della filiera istituzionale sostenuta dal coraggio e
dalla resilienza che la popolazione pur così colpita, ha sempre
dimostrato grazie all'attaccamento alle proprie radici e alla
condivisione di valori forti".
"Oggettivamente purtroppo, per tante vicissitudini
burocratiche, ma anche, dobbiamo riconoscerlo, per la violenza
devastante del sisma del 2016 che ha messo letteralmente in
ginocchio queste aree, - ha sottolineato Acquaroli - le
procedure burocratiche e le azioni necessarie hanno comportato
anche il dilatarsi dei tempi di intervento. Il lavoro che si
effettua giorno dopo giorno va verso questa direzione, auspicare
presto un ritorno alla normalità, un rientro in presenza di
tante famiglie che in questi anni sono allontanate e magari
anche l'arrivo di nuovi nuclei". "Con una serie di fattori che
si possono realizzare e che si stanno realizzando, queste zone,
- ha concluso - hanno infatti tutte le carte in regola per
tornare ad essere protagoniste e competitive, perché il nostro
entroterra è bello dal punto di vista paesaggistico ed è pieno
di risorse con un patrimonio enogastronomico, artigianale
manifatturiero, agricolo di assoluta rilevanza che può non solo
dare occupazione, ma anche una eccezionale qualità della vita".
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