Il Codacons ha presentato ricorso al Tar contro i provvedimenti con cui la Regione Molise ha riconosciuto, in favore della Fondazione Giovanni Paolo II e dell'Istituto Neuromed, il saldo per prestazioni sanitarie ammontanti a circa 80 milioni di euro, per il pagamento dei quali, la Regione attingerà a quota parte del mutuo trentennale di 257 milioni di euro contratto nel 2015.
"Si tratta di prestazioni erogate negli anni dai due centri privati - spiega l'avvocato Massimo Romano che ha presentato il ricorso insieme al collega Giuseppe Ruta -, che erano state oggetto di specifica contestazione da parte dei competenti uffici della Regione, sia in relazione al superamento dei tetti di spesa che per profili di inappropriatezza, e rispetto ai quali erano in corso contenziosi giurisdizionali". "A fronte della rinuncia ai suddetti contenziosi - aggiunge -, la Regione Molise, attraverso una determina del direttore generale, D'Innocenzo, ha riconosciuto i suddetti saldi per un importo complessivo di circa 80 Milioni di euro, nel caso di Neuromed per presunti crediti risalenti addirittura al 1993".
Il Codacons "censurando numerosi profili di legittimità che avrebbero inficiato i provvedimenti, a partire dalla nullità per difetto di attribuzione del direttore generale, il quale avrebbe invaso una prerogativa riservata al commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro, e comunque avrebbe erogato i suddetti importi senza alcuna previa autorizzazione da parte della Giunta regionale". Inoltre, secondo il Codacons dalla lettura dei provvedimenti non sarebbe possibile risalire alle motivazioni in base alle quali la Regione avrebbe cambiato idea, "ritenendo di pagare comunque nonostante si trattasse di prestazioni contestate: motivazioni che restano del tutto oscure, in quanto contenute in atti menzionati ma non esibiti né allegati né resi conoscibili nel loro contenuto".
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