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Foibe, Cerchia (Unimol), la Storia è disciplina scientifica

Foibe, Cerchia (Unimol), la Storia è disciplina scientifica

'Spesso in passato si è giocata una battaglia della memoria'

CAMPOBASSO, 09 febbraio 2024, 10:02

Redazione ANSA

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'Oltre la propaganda, la storia delle foibe e della repressione fascista in Molise'. E' l'argomento che sarà approfondito oggi nel corso di un incontro a Termoli (Campobasso), alle 15.30 nell'Aula Adriatico dell'Università del Molise, promosso dalla locale sezione dell'Anpi. Tra i relatori, Giovanni Cerchia, docente di Storia contemporanea all'Università del Molise. Alla domanda dell'ANSA se andare 'oltre la propaganda' può considerarsi una 'provocazione' oppure se il tema trattato sia frutto di un'illustrazione rigorosa ed equilibrata delle fonti Cerchia ha risposto: "Ovviamente stiamo parlando della seconda ipotesi. Sul tema si è giocata spesso una battaglia della memoria che aveva poco a che fare con la drammatica vicenda dei nostri confini nord-orientali e l'esodo giuliano dalmata. Il tentativo, a tanti anni di distanza, è provare a dare un contributo per rimettere il tema sul terreno dei fatti, nella consapevolezza della loro estrema complessità. La propaganda e le provocazioni le facciano altri. Sono certamente più bravi di me".
    Ma tra Storia e propaganda qual è la linea di confine? "La storia è una disciplina scientifica che deve rispondere a un metodo e a delle fonti per ricostruire il passato. È come l'indagine di un magistrato per determinare il colpevole di un reato: un evento che appartiene al passato e che può rilevare solo attraverso le tracce residue presenti sulla scena di un crimine. La propaganda, parola antica e cara alla controriforma cattolica, assume il suo moderno significato politico nel corso della Grande guerra ed è uno strumento della mobilitazione totale a sostegno del conflitto. La storia prova a dare un senso alle cose, al caos degli eventi; la propaganda è, per definizione, uno strumento manipolatorio con obiettivi esplicitamente politici. La propaganda è raccontare di musici e pensionati nella SS-Polizei che viene colpita a via Rasella".
    Ancora oggi, 80 anni dopo, la 'battaglia delle idee' su questi temi resta di stretta attualità. "Perché in realtà non stiamo parlando del 1943-1945 (i due anni cruciali delle foibe), ma di un tentativo di riscrivere la vicenda dell'oggi manipolando la memoria e deresponsabilizzando le culture politiche che, dopo aver approvato leggi razziali, ci condussero in guerra al fianco di Hitler, fino all'occupazione della Jugoslavia nella primavera del 1941. Le aggressioni del settembre 1943 e del maggio-giugno 1945 furono atti criminali? Senza alcun dubbio. Anzi, la seconda fase fu condotta con la stessa spietata logica stalinista che portava all'eccidio di migliaia di ufficiali polacchi tra il 1939 e il 1940. Avvennero nel vuoto pneumatico della storia, dove tutti sono innocenti, a iniziare dai responsabili della guerra? Di questa seconda questione francamente ne dubito".
   

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