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Un mese ai Giochi, Parigi tra crisi politica e sicurezza

Un mese ai Giochi, Parigi tra crisi politica e sicurezza

Francia si dice pronta a sfida olimpica,restano tante incertezze

PARIGI, 25 giugno 2024, 15:39

Redazione ANSA

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Ad un mese dall'avvio dalle Olimpiadi di Paris 2024, i Giochi parigini sembrano ancora distanti, più che mai eclissati dalle elezioni politiche anticipate convocate a sopresa dal presidente Emmanuel Macron per il 30 giugno e il 7 luglio. A trenta giorni dal via, lungo le rive della Senna, ancora non si è in grado di dire quale sarà il governo in carica il giorno dell'inaugurazione in mondovisione. Tutti i sondaggi degli ultimi giorni preannunciano una debacle del campo macronista - anche se l'attuale presidente, salvo fantascientifiche soprese, dovrebbe restare in carica - nonché un trionfo del Rassemblement National (RN), il partito nazionalista di Marine Le Pen che potrebbe bissare l'exploit delle recenti elezioni Ue, con oltre il 30% dei favori.
    Nella République travolta dalla crisi politica e già duramente colpita dal terrorismo, da Charlie Hebdo fino al Bataclan, la sicurezza resta il tema più sensibile di queste Olimpiadi, organizzate a cento anni dai precedenti Giochi parigini del 1924. Poliziotti, gendarmi, prefetti e governo affermano di essere pronti a superare la sfida olimpica, nonostante la forte instabilità politica che si aggiunge ad un clima di tensioni internazionali e minacce elevate, a partire dall'allerta rossa sugli attacchi cyber rilanciata oggi dal giornale Le Parisien. ''Tutto è pronto'', assicura l'attuale ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, intervistato da CNews/Europe 1, assicurando che qualsiasi ministro possa eventualmente prendere il suo posto nelle prossime settimane dovrà solo ''mettere i piedi nelle pantofole'', come dire, non avrà nulla da temere perché tutto il grosso del lavoro è già stato minuziosamente svolto a monte. Lo stesso Jordan Bardella, il ventottenne candidato come futuro premier in caso di vittoria del Rassemblement National, ''ha detto che c'è un buon ministro dell'Interno e che questo è positivo per i Giochi. E' un po' l'omaggio del vizio alla virtù'', ironizza Darmanin, che potrebbe dover cedere l'incarico dopo il 7 luglio. Intervistati dall'agenzia France Presse, poliziotti e gendarmi si aspettano tuttavia un periodo propizio a manifestazioni e a proteste più o meno violente in caso di assenza di maggioranza politica chiara in parlamento e Macron ha addirittura evocato il rischio di ''guerra civile'' in caso di vittoria delle estreme. Le ''banlieue non bruceranno'', garantisce Darmanin a quattro settimane dalla cerimonia di apertura, il 26 luglio, con la grande parata fluviale sulla Senna, qualcosa di totalmente inedito nella storia olimpica e in vista della quale, secondo gli ultimi dati, mancano ancora 400 agenti privati della security. A presidio della cerimonia inaugurale verranno scheirati 45.000 agenti mentre la capienza di pubblico è stata rivista al ribasso, con 326.000 spettatori sui Lungosenna. La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha annunciato che farà il promesso tuffo nella Senna il 15 luglio, dopo aver rinviato l'evento a causa delle elezioni anticipate e ancora non c'è una data precisa per il promesso bagno di Emmanuel Macron.
    Le acque del fiume parigino, o meglio il loro grado di inquinamento, sono uno degli argomenti più dibattuti nelle settimane di avvicinamento alle Olimpiadi. Hidalgo farà una nuotata nel fiume "dopo il 14, 15, 16 o 17 luglio a seconda del tempo", ha dichiarato durante un aggiornamento sull'andamento dei preparativi, perchè in caso di pioggia il livello di inquinamento delle acque inevitabilmente sale. Nei rilievi effettuati lo scorso 16 giugno, a 40 giorni dal via, l'acqua risultava ancora troppo inquinata per potervi autorizzaare le previste competizioni di nuoto e triathlon ma il prefetto, Marc Guillaume, si dice tuttavia "fiducioso, insieme con il Comitato organizzativo, sullo svolgimento delle prove tra fine luglio e inizio agosto".
    Intanto, mentre nella capitale gemellata con Roma cominciano a vedersi i primi anelli Olimpici - a cominciare da quelli giganteschi sistemati sulla Torre Eiffel - l'adesione dei cittadini alla festa sportiva fatica a percepirsi, incluso in Seine Saint-Denis, il dipartimento a nord della capitale che concentra diversi impianti olimpici. Seduto su una panchina al sole, Hicham Bennady, sembra più preoccupato per i potenziali effetti negativi sul traffico. 'Le Olimpiadi? "Non le sento'', dice il quarantaduenne impiegato nel campo dell'aeronautica, secondo cui ''mancano gli eventi, l'animazione. Non ho l'impressione che abbiano previsto di far partecipare la popolazione". In tanti, come lui, temono soprattutto ingorghi e difficoltà di spostamenti e per chi può permetterselo, nei quartieri più agiati della Ville Lumière, la parola d'ordine sembra ormai diventata una sola: "Fuggire da Parigi durante i Giochi".
   

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