"Togliatti era un mio ammiratore.
Una simpatia, la sua, che mi creò problemi per un viaggio negli
Usa. Mi chiamarono all'ambasciata per il visto e mi chiesero se
per caso fossi comunista. Dovettero intervenire i miei genitori,
che votavano Dc, per chiarire tutto". Così Rita Pavone, tra i
protagonisti di Nessuno ci può giudicare di Steve Della Casa e
Chiara Ronchini, passato al Torino Film Festival e poi in sala
distribuito dal Luce, parla di questo documentario dedicato ai
musicarelli. Ovvero film, realizzati spesso in sole due
settimane, che nascevano intorno a una canzone di successo e
avevano come protagonisti artisti pop del momento come la
Caselli, Celentano, Mina, Dallara e Morandi.
Un fenomeno, quello dei musicarelli dai titoli come Una
lacrima sul viso o Non son degno di te, durato dal '58 al '67 e
di grande successo: alcuni film incassarono ben 2 miliardi di
lire e aiutarono a salvare produttori del calibro di Goffredo
Lombardo della Titanus che si era rovinato con Il gattopardo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA