Debutta al Gobetti di Torino, il
22 marzo in prima nazionale, Ghiaccio (Frozen), opera teatrale
di Bryony Lavery tradotta da Monica Capuani che racconta la
morte di una bambina di dieci anni per mano di un serial killer.
Una storia di dolore, quello della madre della piccola vittima,
ma anche di perdono, dimensione necessaria per non soccombere
alla 'banalità del male'. Lo spettacolo è diretto da Filippo
Dini, che sul palcoscenico indossa anche i panni del serial
killer Ralph, mentre Mariangela Granelli interpreta Nency, la
madre della bimba, e Lucia Mascino la psichiatra Agnetha.
"Quando Monica me lo ha proposto ho subito capito che dovevo
metterlo in scena - spiega Dini presentando lo spettacolo - Vi
assicuro che non è una parte facile da recitare, non è facile
interpretare il male assoluto, ma quello che mi ha catturato di
questo testo pazzescamente attuale è che parla del male
potenziale che c'è nella nostra struttura umana. Anche Ralph,
alla fine, è stato odiato e ferito, il che ovviamente non lo
giustifica, ma lo spiega. E quando Nancy lo perdona, dopo aver
passato invano venti anni nella speranza del ritorno della
figlia, lo fa per sopravvivere a se stessa, e alla mancanza di
senso universale, per rinascere, se no forse moriva anche lei.
Morte, banalità del male, perdono, ricerca della genesi della
follia omicida, tutti temi dei nostri giorni, no? Come nella
tragedia greca, come nel nostro vivere quotidiano. Non è il
cercare un colpevole a tutti I costi, ma la ricerca di un
qualche perché".
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