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Ostanel (VcV): “Crisi abitativa nel Veneto, le nostre proposte"

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Ostanel (VcV): “Crisi abitativa nel Veneto, le nostre proposte"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Piano per riuso immobili sfitti ATER, pianificazione affitti brevi, investimenti per alloggi studenteschi, fondi per morosità incolpevole e alleanza comunale per la casa”

25 febbraio 2025, 16:14

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO


(Arv) Venezia 25 feb. 2025 - Oggi, a palazzo Ferro Fini, Elena Ostanel, consigliera regionale del movimento civico ‘Il Veneto che Vogliamo’, è intervenuta sul tema ‘Abitare in Veneto. Dati e riflessioni in vista del Piano Casa regionale 2024-2029’, assieme a Francesca Benciolini, assessore con delega alla Casa del Comune di Padova, e ad Emily Clancy, vicesindaco di Bologna, quest’ultima collegata da remoto. Presenti alla conferenza stampa, inoltre, i consiglieri di minoranza Arturo Lorenzoni (Portavoce opposizione), Vanessa Camani, Capogruppo Dem, Erika Baldin (M5s), Renzo Masolo e Andrea Zanoni (Europa Verde).

Elena Ostanel ha indicato subito l’obiettivo che ‘Il Veneto che Vogliamo’ si prefigge: “Trovare soluzioni di fronte a una conclamata situazione di emergenza abitativa nel Veneto, che sta ormai sfociando in una vera e propria crisi. Dati alla mano, abbiamo dimostrato come nel Veneto l’accesso alla casa sia diventato problematico, sia nel mercato pubblico, a causa dei troppi alloggi pubblici sfitti, sia nel mercato privato, dato che le persone sono costrette a spendere quasi il 40% del proprio reddito mensile per trovare un alloggio che, sovente, nelle città, non riescono neppure a trovare. Le nostre proposte sono chiare: innanzitutto, un Piano per il riuso degli immobili ATER, mettendo a posto sia quelli sfitti da tanto tempo, sia quelli che, sfitti, con pochi interventi manutentivi, potrebbero essere rimessi a disposizione di chi ne ha bisogno, per una spesa a carico della Regione stimata in circa 3 milioni di euro l’anno, importo davvero minimo per una amministrazione regionale. Uscendo dall’alloggio pubblico, proponiamo il controllo e la pianificazione degli affitti brevi, che stano impattando molto, soprattutto in alcune città. E chiediamo investimenti sul fronte degli alloggi studenteschi, perché pochi giovani universitari riescono ad ottenere una casa pubblica mentre, nel mercato privato, incontrano grandi difficoltà. Vogliamo, altresì, che la Regione sostenga i Comuni con Fondi per la morosità incolpevole, anche alla luce dei tagli operati dal Governo Meloni. Serve, infine, una vera e propria alleanza comunale per la casa, una buona pratica adottata dalla Regione Emilia-Romagna che, negli anni, ha investito di più nel patrimonio pubblico e che ora si trova con meno alloggi sfitti. Nel Veneto, invece, abbiamo quasi un 18% di alloggi pubblici sfitti e questo non ce lo possiamo permettere. Però, anche su questo fronte, è indispensabile il sostegno della Regione”.

“Soffermandoci su alcuni dati presentati – ha aggiunto Ostanel – è chiaro come vi sia una responsabilità politica della Regione che, dal 2010, ha ridotto il patrimonio abitativo pubblico, passando dal 7,1% di alloggi di proprietà e in gestione ad ATER sfitti al 19,3% del 2023. E sottolineo come, nel 2023, il 20,1% delle domande nei bandi ERP in Veneto sia stato rappresentato da nuclei familiari con persone con disabilità: un dato altissimo, che chiede grande attenzione. Senza dimenticare che il 70% dei nuclei monofamiliari considera troppo elevate le spese per la casa. Inoltre, negli ultimi anni, è mancata una vera politica di efficientamento energetico: con riferimento al 2020, il 66,62% degli immobili ad uso abitativo è compreso nelle classi energetiche più basse. Nonostante questa crisi abitativa, il nuovo Piano strategico delle politiche della casa nel Veneto, dopo l’illustrazione in Seconda commissione consiliare, è attualmente fermo e, ad ogni modo, arriverebbe a ben quattro anni di scadenza dal precedente, senza peraltro contenere indicazioni finanziarie, a differenza, appunto, di quello precedente, grazie al quale erano stati stanziati 77.859.760,06 euro in sette anni”.

Francesca Benciolini, nel suo intervento, ha spiegato le politiche abitative portate avanti dal Comune di Padova, “una città a doppia vocazione, turistica e universitaria. Abbiamo pensato, attraverso l’istituzione di tre Tavoli di lavoro, a dare vita a una alleanza cittadina per la casa, a una agenzia sociale dell’abitare, che però dovrebbe essere sostenuta dalla Regione. E servono fondi di garanzia per ricreare la fiducia tra proprietari e affittuari ma, anche su questo fronte, serve il supporto regionale”.

Emily Clancy ha chiesto “di mettere il problema abitativo in cima alle priorità politiche perché ormai si deve parlare di una vera e propria crisi strutturale nelle medie e grandi città. Serve un deciso cambio di rotta: dobbiamo smettere di svendere il patrimonio abitativo pubblico e aumentare l’offerta di alloggi pubblici a prezzi accessibili, ristrutturando gli immobili ERP, investendo nell’edilizia sociale, in studentati pubblici e nelle aree cittadine dismesse”.

Ha offerto il proprio contributo sul tema dell’emergenza abitativa nel Veneto anche Remy Wacogne di OCIO Venezia.

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