Da lunedì 8 febbraio saranno affissi
a Bologna e in numerosi comuni italiani i 10 manifesti vincitori
del concorso di comunicazione 'Free Patrick Zaki, prisoner of
conscience'. L'iniziativa è stata ideata per chiedere la
liberazione di Patrick Zaki, studente recluso da un anno nel suo
Paese, l'Egitto, come prigioniero di coscienza: detenuto
"esclusivamente - sottolineano gli organizzatori - per il suo
lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche
espresse sui social media".
I poster di Moises Romero (Messico), Zlatan Dryanov
(Bulgaria), Christopher Scott (Ecuador), Rashid Rahnama (Iran),
Andrea Rodrigues e Rita Reis (Portogallo), e quelli degli
italiani Mattia Pedrazzoli, Massimo Dezzani, Arianna Posanzini e
Michele Carofiglio sono stati selezionati in due fasi successive
da una giuria internazionale, tra gli oltre 900 provenienti da
quasi 50 Paesi in tutto il mondo.
I poster saranno visibili in tante città da lunedì 8
febbraio, anniversario della convalida dell'arresto di Zaki.
Verranno affissi a Bologna, città che gli ha conferito la
cittadinanza onoraria e dove Zaki viveva e frequentava il Master
Gemma. E nelle altre città e nei luoghi che hanno già aderito e
continuano ad aderire in queste ore all'iniziativa
([email protected]). Al momento sono arrivate
formali adesioni di alcuni capoluoghi di provincia (Bari,
Brindisi, Lecce, Napoli, Palermo, Taranto e Torino), e di altri
piccoli comuni pugliesi; dalla Scuola Normale Superiore di Pisa,
e dalle Università di Catania, di Trento e del Salento. Hanno
aderito anche ADI-Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca
in Italia, USIGRAI-Unione Sindacale Giornalisti Rai,
FNSI-Federazione della stampa nazionale italiana, LegaCoop
Puglia, maratona musicale Voci x Zaki-Voci x la libertà (che si
terrà sempre l'8 febbraio).
Il contest, edizione speciale del concorso internazionale di
comunicazione sociale 'Poster For Tomorrow', è ideato da Amnesty
International Italia, dal festival salentino Conversazioni sul
futuro dell'associazione Diffondiamo idee di valore, in
collaborazione con il Festival dei Diritti Umani di Milano e
l'Associazione Articolo 21. L'iniziativa ha il patrocinio
dell'Alma Mater Studiorum-Università e del Comune di Bologna.
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