"Dal punto di vista ordinamentale,
l'Ufficio di Presidenza, quindi le Istituzioni, la
rappresentanza, la Costituzione della Repubblica italiana, è un
ufficio imparziale, non è soggetto a queste questioni. Se fosse
soggetto, ne determinerebbero gravi motivi per cui si potrebbe
sfiduciare ogni componente". Così il consigliere regionale e
commissario di Azione Puglia, Fabiano Amati, ha replicato in
Aula al presidente Michele Emiliano che ha chiesto ai
consiglieri di Azione di sedersi tra i banchi dell'opposizione e
al consigliere Sergio Clemente di dimettersi dal ruolo di
componente dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio. "Presidente
- ha aggiunto Amati - io mi siederò pure a terra qualora si
esaminino le leggi sulle liste d'attesa, sulla pianificazione
urbanistica, un po' di leggi che servono a questa Regione, che
sono utili a questa Regione e che magari si facessero. Pure per
terra sono disposto a sedermi. Non è - ha spiegato - una
questione di posizionamento o di allocazione che fa la sostanza
della politica. Solo nei giochi di società o nei giochi di
potere è il posizionamento che fa l'Amministrazione pubblica o
la politica, ma io mi sono già dimesso dai giochi di potere anni
fa, perché, non so se ha notato, noi fondiamo tutto sugli
argomenti di merito, non ci sentirà mai parlare dei giochi di
potere, prendiamo tre dalla destra, prendiamo i 5 Stelle, li
portiamo qua e allora tutto va bene". "Qui - ha aggiunto - la
questione è che c'è un Ufficio di Presidenza che nel momento in
cui lo eleggi è inamovibile ai sensi della nostra Costituzione.
Per cui, cari colleghi, l'Ufficio di Presidenza è quello. Se il
collega Clemente vorrà, nell'ambito della sua potestà,
dimettersi, sarà un problema del collega Clemente, ma voi non
potete organizzare tutto questo".
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