Sono classificate come operatori del
settore alimentare e dovranno rispettare le norme in vigore. Dal
punto di vista amministrativo, sono imprese domestiche con la
Scia, la segnalazione certificata di inizio attività, da
presentare al Comune. E no alla pasta fresca preparata in strada
"se non a scopo dimostrativo". È quanto prevedono le linee
guida del percorso di emersione e regolarizzazione destinate
alle pastaie di Bari vecchia, promosse dall'amministrazione
comunale in collaborazione con la Asl e le associazioni di
categoria. Le novità sono state presentate oggi dopo la
mappatura di chi in casa fa pasta fresca per la vendita diretta.
"Le pastaie di Bari vecchia rappresentano una straordinaria
risorsa della nostra comunità e come amministrazione comunale,
faremo tutto il possibile per continuare a valorizzare le
tipicità enogastronomiche del nostro territorio e salvaguardare
le nostre tradizioni culturali e culinarie garantendo, allo
stesso tempo, la tutela degli aspetti igienico-sanitari", ha
detto l'assessore allo Sviluppo locale del Comune di Bari,
Pietro Petruzzelli, che ha partecipato all'incontro con le
pastaie. Nelle linee guida è stato inserito non solo un sistema
di autocontrollo semplificato, con indicazioni specifiche per la
pasta fresca ma anche la specifica sulle condizioni d'igiene dei
locali e delle attrezzature utilizzate che "dovranno essere
sempre garantite", è stato spiegato. Gli operatori del settore
alimentare dovranno conservare i documenti fiscali relativi
all'acquisto della materia prima e quelli che riguardano
clienti, tipologia, lotto di appartenenza ed eventualmente
quantitativo di prodotto fornito. Prevista anche la formazione
obbligatoria. "In questo modo, sosterremo la crescita economica
della nostra città e contribuiremo anche alla tutela della sua
identità- continua Petruzzelli- Il percorso che ha preso il via
oggi richiede una grande determinazione da parte di tutte e
tutti, e, alla luce dell'incontro di questa mattina, posso dire
che questa determinazione c'è tutta".
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