Scade la Naspi e 80 lavoratori
dell'ex società partecipata della Provincia di Taranto
denominata Isolaverde si ritrovano senza reddito in attesa di
essere utilizzati nel progetto Green Belt finanziato dai fondi
europei del Jtf, il Just transition fund, che però non partirà
prima della fine dell'anno. Per questo i lavoratori, da oggi in
sit-in per tre giorni sotto la Prefettura di Taranto,
sollecitano una deroga per l'applicazione di un nuovo
ammortizzatore sociale che possa accompagnarli fino al nuovo
impiego. La situazione è stata spiegata da Salvatore Stasi,
rappresentante della Confederazione dei Cobas per il Lavoro
privato, che segue da vicino la vertenza.
Al presidio sono intervenuti anche alcuni candidati sindaco,
invitati dal sindacato. "Questi lavoratori - ha riferito Stasi -
percepivano non più di 550 euro mensili per 20 ore settimanali.
Il precedente progetto Green passage è terminato un anno fa e da
allora i lavoratori sono in Naspi, che termina questo mese di
aprile. La notizia ferale è arrivata in un incontro con la Task
force regionale per l'impiego nel quale, causa lungaggini e
ritardi burocratici, il ritorno al lavoro è previsto, se va bene
per fine 2025". Nel frattempo, ha aggiunto, "per questi
lavoratori non esiste allo stato la possibilità di ulteriori
sostegni al reddito. In due
parole questi lavoratori e le loro famiglie sono destinati alla
morte civile e sociale, dato che non avranno un centesimo per
vivere per mesi e mesi".
Per il sindacalista "occorre agire in fretta e fare in modo
che si trovino le risorse o qualche ammortizzatore sociale.
Nonostante la Regione Puglia abbia una disponibilità di 9-10
milioni di euro per il sostegno al reddito non può agire in
maniera autonoma. Abbiamo chesto un incontro alla prefetta Paola
Dessì perché ora è necessario avviare un'interlocuzione con il
governo".
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