"La conduzione del festival nel futuro non è l'obiettivo con cui sono venuto a Sanremo". Alessandro Cattelan, reduce dalla conduzione del dopofestival e co-conduttore della serata finale insieme ad Alessia Marcuzzi al fianco di Carlo Conti, non si lascia trascinare nel gioco del toto-nomi del Sanremo che verrà tra due anni (Conti è già confermato per il prossimo). "L'idea di presentare Sanremo è una bella medaglia da appuntarsi sulla giacca, ma non è l'obiettivo che ti spinge ad alzarti la mattina per andare a lavorare. Poi se succede, sarà bellissimo altrimenti terrò questa serata come un bellissimo ricordo", ha minimizzato il volto tv aggiungendo che trovare spunti nuovi non è cosa da poco: "Servono riunioni di settimane per inventarsi un'idea. A Sanremo ce ne sono state tante e una novità assoluta sarebbe difficile da trovare".
Cattelan - che ha eletto La terra dei Cachi come sua canzone preferita nella storia della manifestazione - ha tenuto comunque a sottolineare di essere "arrivato concentrato sul dopofestival e l'esperienza della finale la vivo un po' come la discussione della tesi: è la festa conclusiva perché lo spirito è quello di divertirsi. È più facile viverla con leggerezza quando sei di supporto e il programma non è il tuo".
Divertimento sì, ma anche tanta fatica. "Sono distrutto. Con il dopofestival abbiamo finito alle 2.30, poi tra una doccia e lo scarico di adrenalina, sono sempre andato a dormire non prima delle 4. È una settimana di follia bella. Ma ero arrivato qua preparato, Carlo me lo aveva detto. E poi il lavoro in tutto ciò è la parte più interessante, la cosa che ci piace fare, quindi è quasi riposo: il fatto che sia andato tutto bene, ti dà il carbone per l'energia", racconta, spiegando che al festival non era mia stato "se non di sfuggita per promozione". Il segreto è stata anche molta leggerezza e tanta improvvisazione: "I pezzi troppo preparati in contesti come questo funzionano meno. Mi piace l'improvvisazione, se c'è un commento da fare preferisco che sia basato sul quello è avvenuto in quell'istante".
Il dopofestival è stato un viaggio notturno tra chiacchiere, incontri, gag. Una però, quella di Montagne Verdi di Marcella Bella rivisitata con riferimenti all'invasione dei turisti campani a Roccaraso, non è piaciuta a Rocco Hunt. "Se lo rifarei? Sì, perché di base è quello che abbiamo fatto lì: modificare le canzoni del Festival legandole a vicende d'attualità. Il comico Ricky Gervais dice che la gente spesso confonde l'oggetto della battuta con il bersaglio - ha spiegato Cattelan -. Il focus era sui social e sul potere che hanno, non Napoli, città con la quale ho un rapporto splendido. Sono sempre felicissimo di andare, sono sempre coccolato dalla gente. E non perdo occasione per parlarne bene".
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