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Danza: Avalanche di D'Agostin a Cagliari

Danza: Avalanche di D'Agostin a Cagliari

Sabato e domenica al Massimo per la rassegna Autunno Danza

CAGLIARI, 25 ottobre 2019, 19:52

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Solo di recente ho realizzato che ogni mio lavoro è stato il tentativo di creare un dispositivo mnemonico. In Avalanche il dispositivo è diventato proprio il motore della successione dei movimenti in scena, nel tempo reale della performance". Così Marco D'Agostin parla dello spettacolo Avalanche, vincitore del premio Ubu 2018 come miglior performer under 35 e nominato proprio con questo lavoro nella categoria miglior spettacolo di danza, in scena sabato 26 (ore 19) e domenica 27 ottobre (alle 17) per l'edizione numero 25 di Autunno Danza, al Teatro Massimo, in collaborazione con Sardegna Teatro.
    "Non saprei neanche dire perché ne sono ossessionato e perché qualsiasi tema io assuma come filtro rispetto al lavoro che sto facendo alla fine tutto torna all'atto del ricordare. Sono stato un bambino che amava imparare a memoria le cose - aggiunge il coreografo - ho sempre praticato molto la memoria nozionistica: c'era qualcosa che mi interessava nell'idea di ricordare tanto e tutto".
    D'Agostin - performer e coreografo attivo nei settori del teatro, della danza e del cinema - è accompagnato sulla scena dalla portoghese Teresa Silva. La sua poetica è fluida, dinamica, in adattamento continuo, con un'attenzione costante agli atlanti geografici, ai cataloghi di creature estinte e a questioni inerenti il funzionamento della memoria, la febbre d'archivio e l'intrattenimento come forma di una specifica relazione tra spettatore e performer.
    In Avalanche i due esseri umani protagonisti vengono osservati da occhi ciclopici come antiche polveri conservate in un blocco di ghiaccio. Camminano all'alba di un nuovo pianeta, sotto il peso della loro millenaria tristezza. Tutto quello che non è sopravvissuto agisce, invisibile, su tutto ciò che invece è rimasto e che viene rievocato come regola, collezione, elenco di possibilità. La danza si pone in una costante tensione verso l'infinito dell'enumerazione, alla ricerca accanita di un esito.
   
   

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