Il San Giovanni di Dio riapre le
porte ai cittadini per la ventisettesima edizione di Monumenti
Aperti. Dopo un lungo periodo di stop a causa della pandemia da
Covid-19, si potranno visitare nuovamente, oltre alle tante
bellezze architettoniche e culturali custodite all'interno
dell'ospedale, anche i sotterranei. Un vero gioiello nascosto
che, durante la Seconda guerra mondiale, ha dato rifugio a tanti
cagliaritani che fuggivano dalle bombe.
Sabato 27 e domenica 28 maggio sarà un weekend tutto
culturale, con le visite guidate che si svolgeranno con orario
continuato dalle 10 alle 20. Nel ruolo di guide, i cento alunni
della scuola media di via Piceno, coordinati dalle referenti del
progetto, le professoresse Chiara Pani e Silvia Monaci e dalla
referente dell'istituto Carmen Sulis.
Ad affiancare gli studenti, anche quest'anno, ci saranno i
volontari dell'Associazione Mariposa composta da dipendenti e ex
dipendenti dell'Aou di Cagliari che da anni si occupano della
valorizzazione dei sotterranei e dei numerosi reperti ritrovati.
"Siamo molto contenti di poter riaprire i sotterranei e
renderli visitabili - sottolinea Chiara Seazzu, direttrice
generale dell'Azienda ospedaliero universitaria del capoluogo -
monumenti aperti è un evento culturale che dà l'opportunità a
tutti i cittadini di scoprire le bellezze custodite all'interno
del San Giovanni di Dio, una parte importante della storia che
ancora vive nel cuore della città e a cui noi teniamo
particolarmente". Un ringranziamento agli alunni che svolgeranno
il ruolo di guide e gli organizzatori della manifestazione. "Un
grazie particolare - conclude la dg - va a tutti i dipendenti ed
ex dipendenti che hanno reso possibile queste due giornate
dedicando il loro tempo libero all'evento".
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