Sono cadute tutte le accuse nei confronti del sindaco di Olbia Settimo Nizzi e dell'ex dirigente dell'ufficio tecnico comunale Antonello Zanda, finiti sotto inchiesta per non aver dato corso al piano di messa in sicurezza della città dal rischio idrogeologico dopo le alluvioni del 2013 e 2015.
Il gip del tribunale di Tempio Pausania Claudio Cozzella, accogliendo le richieste della procura e della difesa, ha infatti deciso di archiviare il procedimento, revocando contestualmente il sequestro preventivo di 18 opere realizzate sui canali cittadini, scattato nel novembre 2021 per ordine dello stesso gip. I sigilli furono apposti perchè i ponti "tappo" avrebbero dovuto essere demoliti dal Comune in quanto pericolosi, ma erano ancora in piedi.
Il giudice ha invece escluso che vi sia stato un colpevole ritardo nella demolizioni dei ponti e nella pulizia dei canali, non individuando condotte illecite da parte del sindaco e dell'allora dirigente. Grazie a una corposa memoria difensiva si è dimostrato come il Comune avesse, al contrario di quanto sostenuto nelle accuse, demolito e ricostruito le opere incongrue, i cosiddetti ponti tappo, di sua competenza, ed eseguito regolarmente la manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali. Soddisfatti dell'archiviazione gli avvocati difensori Pietro Carzedda, per Nizzi, e Jacopo Merlini, per Zanda.
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