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In Sardegna da 60 anni, Saras guarda alla transizione verde

In Sardegna da 60 anni, Saras guarda alla transizione verde

Tra i primi gruppi industriali italiani, il primo nell'Isola

CAGLIARI, 16 giugno 2023, 14:10

Redazione ANSA

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È tra i primi dieci gruppi industriali del Paese, la terza realtà economica nel settore dell'Oil&Gas ed è sin dalla sua fondazione, nel 1962, la più grande azienda della Sardegna, prima fonte di export dell'economia isolana. È il gruppo Saras, tra i principali operatori nel settore della raffinazione del petrolio nel Mediterraneo: 15 milioni di tonnellate l'anno lavorate, pari a 300 mila barili al giorno, in totale il 20,4% della lavorazione complessiva delle raffinerie italiane. Il business si basa sull'approvvigionamento di grezzo, che viene trasformato in prodotti raffinati, poi venduti sui mercati internazionali.

Il cuore delle attività di Saras (Società Anonima Raffinerie Sarde), fondata da Angelo Moratti e guidata dai figli Gian Marco e, alla sua morte nel 2018, Massimo, è in Sardegna, nel sito industriale di Sarroch, gestito dalla controllata Sarlux. Nel settore è una della realtà più evolute a livello europeo, con unità tecnologicamente all'avanguardia, flessibili, versatili e ad alta conversione. È integrata, sin dal 2001, con un impianto di gassificazione e generazione a ciclo combinato (Igcc) che produce energia elettrica, e fornisce alla raffineria elevati quantitativi di idrogeno e vapore.

Lo stabilimento di Sarroch è in continua evoluzione, si adegua alle spinte tecnologiche, aumenta la sua attenzione alla sostenibilità. La linea del futuro è tracciata. "L'impegno del gruppo, negli anni a venire, resterà teso ad ottimizzare le prestazioni e l'efficienza del sito industriale di Sarroch - si legge nella lettera del presidente Massimo Moratti, che accompagna il bilancio di sostenibilità dell'azienda -, proseguire e incrementare lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dei biocarburanti, produrre idrogeno verde e progettare le possibili applicazioni della cattura del carbonio (Ccs)". "In sostanza continueremo ad evolvere verso un modello di business sempre più sostenibile, che vede la raffinazione rivestire un ruolo strategico e ancora prevalente, ma sempre più integrato con le opportunità di sviluppo inserite in un'ottica di transizione energetica", è la linea prevista.

Sul fronte delle rinnovabili nel 2021, Saras ha siglato con Enel Green Power un protocollo d'intesa per sviluppare un progetto di idrogeno verde in Sardegna, con una soluzione allo studio che prevede l'utilizzo di un elettrolizzatore da 20 Mw alimentato da energia rinnovabile prodotta sul posto per fornire idrogeno verde da utilizzare come materia prima nella raffineria di Sarroch. Nello stesso anno un altro passo in questo senso è stato il memorandum d'intesa con Air Liquide, leader mondiale nell'ambito dei gas, per esplorare le opportunità per ridurre l'impronta carbonica della raffineria, valutando la fattibilità tecnica ed economica di soluzioni per la cattura e lo stoccaggio delle emissioni di CO2 connesse ai processi dello stabilimento

il gruppo ha 1.572 dipendenti, la maggior parte in in Sardegna (86%). Ed è Sarlux la società con la maggior concentrazione di personale che, a fine 2021, ha un organico di 1.073 persone (pari al 68% del totale), seguita dalla capogruppo Saras, con 250 persone (16%). Sul fronte della formazione il gruppo Saras collabora da sempre con l'Università di Cagliari e sempre nell'ottica territoriale contribuisce allo sviluppo del settore sportivo giovanile locale e partecipa a progetti a favore dei cittadini di Sarroch. 

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