(di Marzia Piga)
Tra candidature già in campo e
ricerche di equilibri che in ogni caso passano per Roma, in
Sardegna è una settimana di movimenti e attese in entrambi gli
schieramenti che si preparano alla corsa per le Regionali 2024.
La maggioranza di centrodestra vuole aspettare l'appuntamento
istituzionale del 4 novembre che vedrà a Cagliari il presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella insieme al ministro della
Difesa, Guido Crosetto. Prima di quella data è difficile che
arrivi qualsiasi ufficialità.
Oggi a Roma è previsto un incontro tra i segretari Giorgia
Meloni (FdI), Matteo Salvini (Lega) e Antonio Tajani (FI), sul
tavolo altri temi ma si potrebbe anche parlare degli
appuntamenti elettorali in Sardegna e Basilicata. Il presidente
Solinas è in campo, dopo aver incassato il via libera del suo
partito riunito a Bonarcado due giorni fa e dopo il secondo
endorsement di Salvini in collegamento sabato sera con la festa
della Lega a Fertilia.
Ma la situazione è più complessa: Fdi spinge per il sindaco
di Cagliari Paolo Truzzu, mentre Fi non rinuncia ai suoi due
nomi, Pietro Pittalis e Alessandra Zedda. Mentre nell'Isola il
Grande centro continua a chiedere, insieme ai Riformatori, che
la scelta sia fatta "dai sardi in Sardegna", con l'appello per
la convocazione di un tavolo regionale.
Più ingarbugliata la situazione nella coalizione di
centrosinistra con il M5s e le forze autonomiste e
indipendentiste. Domani, 31 ottobre, alle 16 a Oristano il Pd ha
convocato la direzione regionale che dovrebbe chiudersi con un
nome condiviso da presentare agli alleati. Nel frattempo, però,
nonostante il tavolo avesse stabilito di non procedere alle
primarie, che non convincono soprattutto i pentastellati, deve
fare i conti con le richieste di dietrofront che ormai arrivano
da molte parti. Il la lo avevano dato i Progressisti con la
richiesta di 'mini primarie', anche online, dopo la
mobilitazione di Renato Soru e Graziano Milia, Liberu le
sollecita da sempre, poi è stata la volta dell'ex governatore
Francesco Pigliaru e ieri di una petizione online lanciata
dall'ex assessore del Bilancio dello stesso Pigliaru,
l'economista Raffaele Paci, che in una giornata ha quasi toccato
le 800 firme. A firmare la petizione anche un altri due ex
assessori regionali della stessa giunta: Paolo Maninchedda e
Donatella Spano.
Il ruolo da ago della bilancia se lo vorrebbe ritagliare
Italia Viva, che sceglierà da che parte stare solo dopo che i
due candidati saranno ufficializzati. Il leader Matteo Renzi,
ieri a Cagliari, lo ha detto chiaro: "Stare al centro ci
permette di scegliere con tranquillità e lo faremo insieme ai
sardi che stanno con noi".
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