È stato recuperato nella
serata di ieri dal gruppo operativo subacquei del Comsubin, il
corpo di Diome Mandè, il marinaio di 41 anni di origine
senegalese disperso dal 10 agosto scorso dopo che il
peschereccio Alemax II sul quale viaggiava entrò in rotta di
collisione con il traghetto passeggeri Sharden della compagnia
di navigazione Moby al largo di Capo Figari, nelle acque di
fronte a Golfo Aranci.
Le ricerche dell'uomo sono andate avanti per mesi e dalla
scorsa settimana era impegnato il personale a bordo della nave
Anteo della Marina Militare, insieme con il personale inquirente
della Guardia Costiera di Olbia. Grazie all'utilizzo di
sofisticate attrezzature sottomarine e di un Rov, robot capace
di scandagliare i fondali, è stato possibile individuare a 89
metri di profondità il corpo di Diome Mandè e i resti del
peschereccio. A coordinare le operazioni di recupero il
procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, che la scorsa
settimana era salito a bordo dell'Anteo. La salma del marinaio,
inizialmente trasportata al cimitero di Olbia, è stata
trasferita all'istituto di medicina legale di Sassari dove verrà
sottoposta ad esami ed accertamenti.
Nella collisione di agosto tra il traghetto della Moby,
partito dal porto Isola Bianca di Olbia alle 22 e diretto a
Livorno, e il peschereccio Alemax II, il comandante Mario
Langiu, 28 anni, di Golfo Aranci, venne sbalzato in acqua.
Riuscì a salvarsi aggrappandosi ad un pezzo galleggiante della
sua imbarcazione e a lanciare un razzo luminoso che fu avvistato
da una barca a vela in navigazione nelle vicinanze. Il suo
peschereccio calò a picco. E con lui il marinaio. Ieri il
recupero del corpo.
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