"L'acqua sta finendo, servono
soluzioni immediate o sono a rischio produzioni e cibo". Il
grido d'allarme che si è levato dalla Nurra da oltre un
centinaio tra agricoltori e allevatori che hanno manifestato con
Coldiretti Nord Sardegna per denunciare l'emergenza idrica che
sta mettendo in ginocchio il settore primario dell'isola.
E non è un caso che la manifestazione si sia concentrata
sulla Diga del Cuga, il bacino idrico che dovrebbe garantire la
sopravvivenza di decine e decine di aziende agricole e
zootecniche locali ma che, oggi, può contare solo su 4 milioni
di metri cubi rispetto ai 22 della portata della diga. Con
questi numeri, dice Coldiretti Nord Sardegna è evidente la crisi
che il comparto sta affrontando se pensiamo che nello stesso
periodo dello scorso anno il Cuga poteva contare su 10 milioni
di metri cubi, livello già drammatico allora e che aveva creato
gravi danni all'economia rurale della zona. "Non possiamo più
attendere: La crisi idrica sta mettendo in ginocchio l'intero
comparto agricolo e allevatoriale - sottolinea Marco Locci,
direttore di Coldiretti Nord Sardegna, che ha guidato l'azione
di protesta - oggi abbiamo portato la nostra voce in piazza e
direttamente alle istituzioni perché è indispensabile un cambio
di passo immediato nella gestione dell'acqua in Sardegna".
Con gli agricoltori e allevatori, hanno partecipato anche i
vertici dell'Anbi Sardegna, con il presidente Gavino Zirattu che
ha ribadito la necessità di avviare subito interventi per
sostenere il piano irriguo regionale è presentato il quadro
desolante dei numeri attuali. Presenti anche i Consorzi di
Bonifica del territorio.
Ma non è solo la scarsità d'acqua a preoccupare. Coldiretti
Nord Sardegna denuncia un sistema infrastrutturale al collasso:
perdite idriche che raggiungono il 50%, una rete di
distribuzione inadeguata e l'assenza di interconnessioni tra le
dighe, che impedisce una gestione efficiente dell'acqua. A
questo si aggiunge il paradosso di milioni di metri cubi che, in
mancanza di sistemi di raccolta e conservazione, finiscono
inutilmente in mare.
Dopo la manifestazione c'è stato anche un incontro con la
prefetta di Sassari, Grazia La Fauci.
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