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Coldiretti, 'crisi idrica mette in ginocchio aziende nord Isola'

Coldiretti, 'crisi idrica mette in ginocchio aziende nord Isola'

L'allarme, 'subito interventi urgenti o non si potrà produrre'

SASSARI, 19 febbraio 2025, 15:12

Redazione ANSA

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"L'acqua sta finendo, servono soluzioni immediate o sono a rischio produzioni e cibo". Il grido d'allarme che si è levato dalla Nurra da oltre un centinaio tra agricoltori e allevatori che hanno manifestato con Coldiretti Nord Sardegna per denunciare l'emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio il settore primario dell'isola.
    E non è un caso che la manifestazione si sia concentrata sulla Diga del Cuga, il bacino idrico che dovrebbe garantire la sopravvivenza di decine e decine di aziende agricole e zootecniche locali ma che, oggi, può contare solo su 4 milioni di metri cubi rispetto ai 22 della portata della diga. Con questi numeri, dice Coldiretti Nord Sardegna è evidente la crisi che il comparto sta affrontando se pensiamo che nello stesso periodo dello scorso anno il Cuga poteva contare su 10 milioni di metri cubi, livello già drammatico allora e che aveva creato gravi danni all'economia rurale della zona. "Non possiamo più attendere: La crisi idrica sta mettendo in ginocchio l'intero comparto agricolo e allevatoriale - sottolinea Marco Locci, direttore di Coldiretti Nord Sardegna, che ha guidato l'azione di protesta - oggi abbiamo portato la nostra voce in piazza e direttamente alle istituzioni perché è indispensabile un cambio di passo immediato nella gestione dell'acqua in Sardegna".
    Con gli agricoltori e allevatori, hanno partecipato anche i vertici dell'Anbi Sardegna, con il presidente Gavino Zirattu che ha ribadito la necessità di avviare subito interventi per sostenere il piano irriguo regionale è presentato il quadro desolante dei numeri attuali. Presenti anche i Consorzi di Bonifica del territorio.
    Ma non è solo la scarsità d'acqua a preoccupare. Coldiretti Nord Sardegna denuncia un sistema infrastrutturale al collasso: perdite idriche che raggiungono il 50%, una rete di distribuzione inadeguata e l'assenza di interconnessioni tra le dighe, che impedisce una gestione efficiente dell'acqua. A questo si aggiunge il paradosso di milioni di metri cubi che, in mancanza di sistemi di raccolta e conservazione, finiscono inutilmente in mare.
    Dopo la manifestazione c'è stato anche un incontro con la prefetta di Sassari, Grazia La Fauci.
   

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