Voleva fare una strage di carabinieri. Antonio Maria Pani, il 64enne che ieri notte a Ozieri, nel Sassarese, ha saturato di gas il suo appartamento e poi ha chiamato il 112 dicendo: "ho ammazzato mia moglie", aveva preparato con cura una trappola contro le forze dell'ordine.
Odia polizia e carabinieri perché li ritiene responsabili della separazione dalla moglie, che anni fa lo aveva denunciato per maltrattamenti.
Per questo ieri cercava una sua personale vendetta.
All'interno della casa in una palazzina di via Meridda, nel quartiere Tramentu, c'era un innesco azionabile a distanza. Lui, aspettando l'arrivo dei carabinieri, si era nascosto in un bunker sotterraneo scavato con le sue mani nel cortile, pronto a far saltare per aria l'appartamento con un telecomando.
Non si sa bene cosa lo abbia fatto desistere all'ultimo momento. Dopo che i vigili del fuoco hanno sfondato la porta d'ingresso della casa dove si temeva di trovare la moglie di Pani uccisa, chiuso il gas e costatato che nell'appartamento con c'era nessuno, gli uomini dell'Arma hanno subito capito che si trattava di una trappola. Hanno così rintracciato telefonicamente la donna, che vive in un altro comune, è verificato che stesse bene.
Dopo circa un'ora di allarme generale, con gli abitanti del quartiere chiusi in casa perché si temeva che Pani fosse armato, i militari della Compagnia di Ozieri, guidati dal maggiore Gabriele Tronca, hanno scovato l'uomo nascosto nel suo bunker sotterraneo e lo hanno arrestato senza che lui opponesse resistenza. Su disposizione della procura il 64enne è stato poi trasferito nel carcere di Bancali, e ora dovrà rispondere dei reati di strage e simulazione di reato.
Pochi giorni fa Pani era stato condannato dal Tribunale di Sassari perché ritenuto responsabile del danneggiamento della lapide commemorativa del carabiniere Walter Frau, ucciso a Chilivani nel 1995 in uno scontro a fuoco con una banda di rapinatori che stava preparando l'assalto a un portavalori.
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