La campagna referendaria, non
solo in Sardegna ma in tutta Italia sta andando "un po' in
salita perché c'è sino a questo momento un sostanziale black out
dell'informazione. Soprattutto da parte del servizio pubblico
noi abbiamo avuto fino a questo momento un'attenzione totalmente
insufficiente a un fatto democratico che comunque dovrebbe
interessare l'informazione, la politica e i cittadini". Lo
evidenzia all'ANSA il segretario regionale della Cgil Sarda
Fausto Durante, a margine del dibattito "Diritti del Lavoro,
Diritti di Cittadinanza" che si svolge a Cagliari alla presenza
del segretario di Più Europa e presidente del comitato promotore
del referendum sulla cittadinanza, Riccardo Magi.
"Quando i cittadini sono chiamati alle urne bisognerebbe
sempre favorire l'informazione e agevolare la partecipazione -
incalza - Invece in questo caso siamo in presenza di un
atteggiamento che tende a minimizzare la campagna elettorale e a
non divulgare i contenuti di cinque referendum che invece sono
molto importanti per la vita delle persone. Per questo
nell'ultimo mese di campagna elettorale, noi lavoreremo per
intensificare ogni giorno di più le iniziative i volantinaggi,
la presenza nei mercati, nelle piazze, nei centri commerciali,
nei luoghi di aggregazione delle persone. Perché bisogna che la
gente sappia che l'8 e il 9 giugno si può, con un sì o con un
no, cambiare la condizione di alcuni milioni di lavoratori e di
cittadini italiani".
"Con la vittoria del Sì ai referendum e il raggiungimento del
quorum, tra gli 8 e i 9 milioni di cittadini italiani il giorno
dopo avranno un diritto che il giorno prima non avevano -
conclude Durante - e solo per questo bisognerebbe favorire
l'informazione e la partecipazione".
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