Da Radio Aut a Radio 100 passi, 36 anni dopo quel 9 maggio 1978 in cui Cosa nostra diede ordine di massacrare Peppino Impastato e poi inscenarne il suicidio, a Cinisi (Palermo). Tra le mura della casa confiscata al boss Badalamenti, quel "Tano seduto" ridicolizzato dall'ironia beffarda dell'attivista antimafia Peppino Impastato, sono iniziate oggi le trasmissioni di Radio 100 passi.
Ai microfoni piazzati 36 anni dopo il massacro di Peppino, a Cinisi, si sono ritrovati il fratello Giovanni Impastato e i vecchi amici che avevano condiviso gli anni dell'impegno civile a radio Aut: Faro Di Maggio e Salvo Vitale.
"Da ora in poi chiamiamola casa 9 maggio, non diciamo più 'ex casa Badalamenti', facciamo sparire del tutto il nome del boss di Cosa nostra, ora siamo a casa nostra". È l'appello accorato di Salvo Vitale, compagno di tante battaglie di Peppino Impastato che con una certa emozione, ha parlato dai microfoni di Radio 100 passi.
"Quando abbiamo iniziato avevamo un trasmettitore militare a valvole che proveniva da radio Apache - ha ricordato un altro amico storico di Impastato, Faro Di Maggio - e quando le condizioni atmosferiche lo consentivano potevano sentirci fino in campagna, oggi forse non c'è l'atmosfera precaria degli anni Settanta, ma siamo molto fieri ed emozionati per questo traguardo". Ad ascoltarli, nella piccola stanza al pianterreno di 'Casa 9 maggio', decine di studenti, accorsi da diverse province della Sicilia.
Alle 17 ci sarà il corteo in memoria di Impastato, da Terrasini, che si concluderà davanti a Casa memoria.
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