La musica di Bach, la presenza di
due tra i più interessanti interpreti della danza nazionale, il
segno inconfondibile di uno dei maestri della coreografia
contemporanea, Virgilio Sieni. Al tramonto, nell'incantevole
Teatro Antico di Segesta, venerdì 26 agosto l'artista toscano
presenta in Prima Nazionale una versione site specific di
Satiri, la nuova creazione del Centro di Produzione della Danza
Virgilio Sieni, che ha debuttato in Prima Assoluta lo scorso
luglio al Festival Civitanova Danza. Il duetto vede in scena
Jary Boldrini e Maurizio Giunti in una performance con la musica
eseguita dal vivo dalla violoncellista e cantautrice irlandese
Naomi Berrill. Nella visione di Sieni il satiro è una figura
umana non umana che evoca e si riconnette alle parole di
Nietzsche ne La nascita della Tragedia (1872) e, per richiamo
sapienziale, a Giorgio Colli ne La nascita della filosofia
(1975). È colui che getta lo sguardo nell'abisso dicendo sì alla
vita: non la notte ma la sua primavera. II duetto racconta per
ellissi e cerchi concentrici un "contagio dall'interno".
La nuova creazione della Compagnia Virgilio Sieni è uno dei
progetti di punta del Segesta Teatro Festival, la rassegna di
arti performative con la direzione artistica di Claudio Collovà
che, iniziata lo scorso 2 agosto, proseguirà fino al 4 settembre
in uno dei parchi più affascinanti della Sicilia, il Parco
Archeologico di Segesta diretto da Luigi Biondo. A seguire, alle
ore 22.00 al Tempio di Afrodite Urania, il monologo musicato su
testi di Ghiannis Ritsos, Elena, musiche di Ubi Ensemble after
Claudio Monteverdi e George Friedrich Händel; con Oriana
Martucci (voce recitante), Irene Ientile (mezzosoprano Alfonso
Vella (sax soprano e baritono), Marcella Napolitano (violino e
viola), Ornella Cerniglia (pianoforte e sintetizzatore),
Gianluigi Cristiano (basso elettrico e chitarra elettrica),
Giuseppe Rizzo (live electronics, real time sound processing,
soundscapes, sound design). Elena e il suo immaginario
interlocutore che stenta a riconoscere la figlia di Zeus "che
alle dee immortali terribilmente somiglia", sono i personaggi
della storia del quotidiano di ognuno di noi.
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