Ultima opera per il cartellone
2022 del Teatro Massimo di Palermo domenica 23 ottobre alle 20.
Torna in scena dopo 9 anni "Nabucco", terza opera di Giuseppe
Verdi, composta nel periodo più inquieto del genio di Busseto.
L'opera precedente, "Un giorno di regno" era stato un insuccesso
e subito dopo erano morti la moglie Margherita e i due bambini
di Verdi. Aveva deciso di sparire dalla scena, quando
l'impresario Bartolomeo Merelli gli propose il libretto di
Temistore Solera, la storia dell'assedio babilonese di
Gerusalemme, della sofferenza e della nostalgia del popolo
d'Israele che sperimenta la prigionia e sogna la libertà,
potendo solo ricordare la patria perduta. Fu quel coro che
Solera scrisse ricalcando il salmo 137 che conquistò Verdi e poi
entusiasmò i lombardi e infine gli italiani. La definiscono ed è
opera risorgimentale, ma in questa nuova edizione il regista
Andrea Cigni ha scelto la cifra intimistica "Non è l'aspetto
monumentale che mi colpisce - ha affermato - né il carattere
risorgimentale e men che mai il contrasto tra i due popoli.
Vorrei piuttosto raccontare l'aspetto intimo e teatrale, il
dramma di Abigaille, della sorella Fenena, in perenne conflitto,
entrambe innamorate di Ismaele".
Sul podio il maestro Francesco Lanzillotta, che ha già
diretto a Palermo "il pirata" di Bellini. Alla guida del coro
debutta il maestro Salvatore Punturo, che da circa 10 anni
dirige il coro di voci bianche del teatro. In scena Roman
Burdenko e Alberto Gazale (Nabucco), nel ruolo difficilissimo di
Abigaille Ewa Plonka e Irina Moreva, Silvia Beltrami è Fewnena e
Vincenzo Costanzo è Ismaele, Luca Tittolo e Marko Mimica
interpretano Zaccaria. Repliche fino al 30 ottobre.
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