Il Gip di Ragusa, accogliendo la
richiesta della locale Procura, ha disposto il sequestro di 125
mila euro per equivalente di beni di proprietà della società
Idra Social Shipping, armatrice della nave Mare Jonio. Il
provvedimento è stato emesso nell'ambito di un'inchiesta per
favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina e
violazione del codice della navigazione. Ad eseguire il
sequestro è stata il nucleo Pef della Guardia di finanza di
Ragusa, la Capitaneria di Porto di Pozzallo e la Squadra Mobile
del capoluogo ibleo, che hanno indagato sul caso. La notizia,
riportata da alcuni quotidiani, ha trovato conferme in fonti
attive nell'inchiesta.
Tra gli indagati Pietro Marrone, il comandante della nave
Mare Jonio, Alessandro Metz , armatore di Idra Social Shipping,
e Luca Casarini della società Idra. Al centro dell'inchiesta lo
sbarco di 27 migranti il 12 settembre del 2020 nel porto di
Pozzallo dal rimorchiatore Mare Jonio. Erano stati stati
trasbordati sul natante della Ong Mediterranea saving humans il
giorno prima dalla motonave danese Maersk Etienne, che li aveva
salvati 37 giorni prima in mare dopo un evento Sar disposto da
Malta ed era in attesa di assegnazione di un porto sicuro.
Per la Procura di Ragusa, il trasbordo dei migranti
effettuato dall'equipaggio della Mare Jonio" sarebbe avvenuto
"senza nessun preventivo raccordo con le autorita' maltesi,
competenti per l'evento Sar, o con quelle italiane". E inoltre,
contesta sempre l'accusa, il trasbordo sarebbe stato "effettuato
solo dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra
le società armatrici delle due navi, accordo in virtu' del
quale la societa' armatrice della Mare Jonio ha percepito una
ingente somma quale corrispettivo per il servizio reso". "Mesi
dopo l'operazione di salvataggio - aveva precisato in una nota
Kis Soegaard, portavoce della compagnia danese di navigazione
dopo l'apertura dell'inchiesta - Maersk Tankers ha incontrato i
rappresentanti di Mediterranea per ringraziarli della loro
assistenza umanitaria. In seguito a questo incontro, abbiamo
deciso di dare un contributo di 125 mila euro a Mediterranea per
coprire alcuni dei costi sostenuti in seguito all'operazione".
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