Marina Rebeka è Norma, la donna
prisma, dalle mille sfaccettature, al Teatro Massimo di Palermo
da domenica 16 aprile. Il grande soprano, applaudita in tutto il
mondo, definisce Norma come "un personaggio capolavoro". "E'
sacerdotessa - spiega -, è madre, amica per la sua rivale
Adalgisa, è amante del proconsole romano, Pollione, ma è anche
una donna che comanda, una politica, ha responsabilità di
governo, ma soprattutto è una madre".
Vincenzo Bellini scrisse in meno di tre mesi il capolavoro
che faceva commuovere, forse d'invidia, anche Richard Wagner,
nel 1831 e oggi è certamente un punto di arrivo per tutti i
grandi soprani. "Il silenzio che precede l'aria "Casta diva"-
aggiunge Marina Rebeka- fa certamente tremare le vene ai polsi,
tutti la conoscono, ricordano la versione della Callas, o ancor
meglio di Monserrat Caballé. Ma il punto è che il soprano è
scoperto, l'orchestra accenna solo all'inizio alla tonalità, poi
canti da sola, tutto dipende da te. Bellini affida tutte le
melodie ai cantanti, l'orchestra fa da sottofondo,e questo
comporta molto controllo e molto studio".
Il soprano, nata a Riga, è cresciuta in Italia, ha studiato
al Conservatorio di Santa Cecilia e ha avuto un battesimo di
carriera sorprendente, al Festival di Salisburgo, diretta da
Riccardo Muti. Due anni fa ha inaugurato a Catania il Festival
Bellini proprio con una splendida Norma per la regia di Davide
Livermore. La Rebeka è una donna molto bella, ma quanto conta la
bellezza nel teatro dell'Opera? "E' importante, ma non basta e
non intendo dire che devi curare la voce, il timbro, la
modulazione. Conta molto la personalità, l'empatia con il
pubblico. Puoi essere brava ma se sei gelida, se non riesci a
restituire le emozioni e i sentimenti, non puoi diventare una
star".
Lo spettacolo per la regia di Ugo Giacomazzi e Luigi Di Ganci
è prodotto con l'Arena Sferisterio di Macerata. Dal podio
dirigerà l'orchestra il maestro Lorenzo Passerini. I biglietti
sono già esauriti, resta forse una possibilità per la prova
generale, i cui ricavi sono destinati all'AIL. Ma la "prima" è
visibile sulla Web TV del Teatro Massimo. In scena fino al 23
aprile.
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