(di Concetta Rizzo)
Le coccole, la corsa dei
poliziotti a comprare latte, pannolini, le parole pronunciate a
bassa voce per rassicurarlo. Ismaele ha solo sei mesi e un
naufragio sulle spalle dove ha perso la mamma. Per lui si è
innescata una gara di solidarietà per tentare di ottenere
l'affido temporaneo che vede coinvolti una dottoressa in
servizio al pronto soccorso del Poliambulatorio dell'isola, una
famiglia di lampedusani che ha già 4 bambine, ma anche diversi
residenti al Nord.
A prendersi cura del piccino, che ha pianto e si è lamentato
per tutto il giorno, sono stati i poliziotti in servizio al
centro di primissima accoglienza. In serata, la conferma:
all'hotspot di contrada Imbriacola non c'è - fra i superstiti
del naufragio - il padre che potrebbe essere rimasto in Tunisia.
In primissima battuta, l'idea era quella di collocare il bambino
in una struttura idonea. Ma dopo che la storia di Ismaele ha
fatto il giro del mondo e dopo che sono arrivate tante
disponibilità per un affido temporaneo è proprio su quest'ultima
ipotesi che sarebbe stato deciso di puntare.
Ismaele sta bene e quando il dolore alle gengive diminuisce
(sta mettendo i dentini) riempie tutti, anche se sconosciuti, di
sorrisi. Della sua mamma non si hanno più notizie: è fra i tre
migranti dispersi dopo che il natante di 7 metri, partito da
Sfax, si è ribaltato ed è colato a picco. Quarantasei in tutto,
fra cui 13 donne e 7 minori, i naufraghi salvati dalla Guardia
costiera.
Ad avvicendarsi, per tutta la notte e l'intera giornata,
tenendo in braccio Ismaele sono stati i poliziotti. Persone
abituate a gestire con attenzione e celerità il fenomeno
dell'immigrazione, che davanti a quegli occhioni pieni di
lacrime si sono inteneriti e non hanno smesso un solo secondo di
giocare con lui. Il vice questore aggiunto Francesco Sammartino,
funzionario di turno della Questura di Agrigento all'hotspot di
contrada Imbriacola, ha comprato latte, pannolini, un paio di
giochini per neonati e una crema per le gengive. "È un misto di
orgoglio e tristezza quella che proviamo, oggi, con i miei
poliziotti. Orgoglio per essere sempre dove c'è bisogno e
tristezza per i drammi cui assistiamo - dice il questore di
Agrigento, Emanuele Ricifari - Ci resta la soddisfazione e la
crescita interiore che ci danno il sorriso innocente e sincero
di Ismail con cui ci impegniamo, come Paese, a offrire una vita
di dignità e diritti. Quella di un grande Paese con una
Costituzione figlia della cultura di accoglienza".
E il presidente della Regione Renato Schifani ringrazia gli
agenti della Questura di Agrigento, con in testa il questore
Ricifari, in servizio all'hotspot dell'isola che hanno accudito
e si sono presi cura del piccolo orfano: "Il loro gesto carico
di profonda umanità - commenta il Governatore - , nonostante la
criticità del momento che vede nell'isola un susseguirsi di
sbarchi, è oltremodo lodevole. La Sicilia è anche questo".
Il barchino di metallo si è ribaltato perché i migranti che
erano a bordo si sono all'improvviso spostati verso la
motovedetta che li stava soccorrendo. I militari hanno prima
trasbordato i bambini - e fra questi il piccolo Ismaele - e poi
si doveva procedere con tutti gli altri, ma in 39 sono caduti in
acqua; 36 sono stati subito ripescati ma tre, fra cui la mamma
del piccolo, sono scomparsi in acqua annegando.
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