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Al via le Orestiadi di Gibellina con 'Lunaria'

Al via le Orestiadi di Gibellina con 'Lunaria'

Il 7 luglio in scena il testo di Consolo, l'8 tocca a Pasolini

PALERMO, 03 luglio 2023, 16:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Al via la 42esima edizione delle Orestiadi di Gibellina, presentata oggi, tra favole e sogni. Si parte venerdì 7 luglio (ore 21.00 - Baglio di Stefano): andrà in scena con la regia di Alfio Scuderi, dopo l'anteprima a Napoli al Campania Teatro Festival, la favola siciliana "Lunaria" di Vincenzo Consolo, autore che con questo testo ha tracciato un genere unico tra teatro e poesia, legando la poetica immaginifica della Sicilia a dei suoni e ad un linguaggio del tutto originale.
    Il protagonista di questo romanzo è un viceré malinconico e misantropo, afflitto dall'esuberanza della moglie così come dagli obblighi di corte, costretto a vivere in una città solare e violenta di cui è l'unico a vedere la reale decadenza, obbligato a rappresentare un potere in cui non crede. Sullo sfondo la Sicilia barocca, in scena le apparizioni "poetiche" dei personaggi, accompagnate dalle immagini di Enzo Venezia, per ricreare in scena il magico, malinconico e visionario universo di Consolo, in una dimensione sospesa tra luci ed ombre. A ricoprire i diversi ruoli: Ernesto Tomasini (Vicerè), Silvia Ajelli (Narratrice, Dona Sol, Accademico, Elia), Gabriele Cicirello (Porfirio; Cerusico, Messer Lunato, Accademico, Alì), con le musiche originali eseguite dal vivo da Gabrio Bevilacqua e le canzoni di Ernesto Tomasini.
    Dal 7 luglio al 5 agosto, a partire dalle ore 19.00 (ingresso gratuito) presso la Sala Conferenze del Baglio di Stefano, si inaugura anche la Mostra fotografica in omaggio a Franco Scaldati a cura di Valentina Greco e Francesco Guttuso con le fotografie di Nino Annaloro, Letizia Battaglia, Rita Cricchio e Claudia Uzzo.
    Sabato 8 luglio (ore 21.00), al Baglio di Stefano risuoneranno le parole di Pier Paolo Pasolini portate in scena, in una versione di parole e musica, da Elio Germano e Teho Teardo con "Il sogno di una cosa", il primo esperimento narrativo di Pier Paolo Pasolini, scritto di getto negli anni dell'immediato dopoguerra, prima di Ragazzi di vita e di Una vita violenta, ma pubblicato solo nel 1962.
   

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