Il camion, con autogru, pedane
di bottigliette d'acqua e cornetti, è stato fatto passare pochi
minuti dopo la telefonata con il questore di Agrigento, Emanuele
Ricifari: i lampedusani hanno sgomberato il blocco stradale
creato fra le vie Vittorio Emanuele e Ariosto.
"Il gesto di fare passare il camion è stato un piccolo segnale
di distensione - ha detto Giacomo Sferlazzo del movimento
Mediterraneo Pelagie -. Siamo qui per bloccare le tende e se dal
caso andiamo a Ponente perché il nostro obiettivo è bloccare la
tendopoli. Questo blocco è stato un primo segnale per far capire
che siamo disposti anche a gettarci sotto i camion per bloccare
la tendopoli. Non abbiamo paura del questore, della Meloni,
della Von der Leyen, vengano in piazza a parlare con noi.
Resteremo qui finché l'isola non verrà svuotata e bypassata
affinché possa respirare e la popolazione possa essere
tranquilla e non più martoriata". Il questore aveva chiesto "di
lasciare passare i mezzi perché, teoricamente, quello che avete
fatto stamattina è un reato". Ricifari aveva spiegato che le
tende non servivano per la "creazione di un nuovo hotspot, che
invece è in fase di realizzazione a Porto Empedocle. Lampedusa è
stata esclusa totalmente dal prefetto Valerio Valenti e dal
prefetto di Agrigento Filippo Romano per la nascita di nuove
strutture d'accoglienza. Queste tende che verranno portate
sull'isola sono per noi".
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