Un appello in favore del film di
Pasquale Scimeca "Il giudice T." e contro le fiction che
mitizzano i boss è stato lanciato il 25 settembre, in occasione
del 44/o anniversario dell'attentato al giudice Cesare Terranova
e al maresciallo Lenin Mancuso. All'iniziativa, promossa dai
nipoti del giudice e dai figli di Lenin Mancuso, hanno aderito
anche i familiari delle vittime di mafia, presenti alla
commemorazione, durante un incontro con gli studenti. La sorella
di Ninni Cassarà, la madre del bambino Claudio Domino, il figlio
del procuratore Pietro Scaglione e la sorella del poliziotto
Agostino Catalano.
"Non ci sono vittime di mafia di serie A e vittime di serie
B. Tutti meritano lo stesso rispetto e vanno raccontati affinché
i nostri cari, che hanno dato la vita per lo Stato, possano
diventare un modello di comportamento per le nuove generazioni"
ha detto Carmine, il figlio di Lenin Mancuso.
La nipote del giudice, Francesca Terranova, ha ribadito: "I
film e le serie tv che hanno come protagonisti i mafiosi e i
camorristi, loro malgrado, contribuiscono a creare nei giovani
falsi miti che li portano ad ammirarne e talvolta a imitarne
gesta e comportamenti. Occorre tornare, come fa Pasquale Scimeca
con questo film, al cinema di impegno civile".
Il regista Pasquale Scimeca, a questo proposito, ha
osservato: "Non si possono ricordare le vittime della violenza
mafiosa solo nelle commemorazioni ufficiali, ma bisogna creare
un movimento culturale che li faccia conoscere alle nuove
generazioni, come modelli di vita da seguire. Il cinema può
svolgere un ruolo importante, come è già successo in passato col
mio film Placido Rizzotto e il film di Marco Tullio Giordana I
Cento Passi".
L'appello, rivolto alle istituzioni politiche e a quelle
culturali, nel giro di poche ore, è stato firmato da migliaia di
persone, studenti, professori, sindaci, autorità, rappresentanti
della politica e delle istituzioni, semplici cittadini che hanno
a cuore la lotta alla mafia".
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