Si concludono i "cento giorni"
della vendemmia siciliana e le considerazioni finali del
Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia sono nel complesso
positive: "ci aspettiamo un'elevata qualità delle uve - dice il
Presidente del Consorzio Antonio Rallo - resa possibile anche
grazie alla gestione attenta e oculata dei vigneti da parte dei
viticoltori siciliani durante quest'annata così complessa dal
punto di vista climatico".
Pur confermando il dato previsionale relativo al calo
produttivo di oltre il 40% dovuto agli eccessi climatici di fine
primavera e inizio estate e all'attacco senza precedenti della
peronospera, i viticoltori siciliani presagiscono un'ottima
qualità dei vini. Una menzione speciale sembrano meritarla le
uve a bacca nera, dato che gli acini, restando di piccole
dimensioni, garantiscono maggiore intensità e concentrazione
aromatica.
La vendemmia "più lunga d'Italia", che ha visto il suo
inizio a fine luglio a partire dalla costa occidentale
dell'isola fino a spostarsi gradualmente verso sud est per poi
concludersi a ottobre inoltrato sui rilievi più alti, è avvenuta
in modo regolare anche favorita da un inizio autunno positivo
dal punto di vista climatico. "Sicuramente i nostri viticoltori
- continua il Presidente Rallo - si sono trovati a fare i conti
con un'annata sfidante dove abbiamo dovuto affrontare molte
delle variabili che la natura può manifestare: tuttavia
l'esperienza e la perizia dei produttori della Doc Sicilia ha
permesso ancora una volta di portare a casa un risultato di
assoluta qualità". A un autunno piovoso e un inverno con minori
precipitazioni, è seguita infatti una fredda primavera, con
alcuni eventi piovosi anche estremi e quindi un'estate molto
secca e arida. Per fronteggiare le difficoltà di questa
vendemmia 2023, si sono rivelate fondamentali le riserve idriche
accumulate durante le precipitazioni primaverili. "Tuttavia
l'attacco della peronospera - sottolinea Rallo - si è
maggiormente concentrato sui grappoli, così che si è rilevata
una minore produzione ma una migliore maturazione delle uve,
proprio grazie alla quantità delle foglie".
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