Un convegno dedicato a Diego
Planeta, uno dei grandi protagonisti della rinascita del vino
siciliano, è stato l'appuntamento che ha segnato le
manifestazioni conclusive dedicate a "Menfi città italiana del
vino 2023. Nel cuore delle terre Sicane". Nel corso
dell'incontro è stata ricordata la figura e la visione di un
imprenditore lungimirante che ha rivoluzionato la viticoltura
siciliana ed ha cambiato l'economia di un territorio come quello
di Menfi. Di fronte a una platea di oltre 250 persone è stato
tracciato un excursus del ruolo che Diego Planeta ha avuto prima
nello sviluppo della cooperativa vitivinicola Settesoli e
successivamente nella nascita dell'azienda agricola di famiglia,
le cui redini sono adesso nelle mani di figli e nipoti del
fondatore. "Amava definirsi soprattutto un agricoltore, anche se
ha sempre seguito personalmente ogni aspetto dell'azienda, dai
vigneti al rispetto del paesaggio, all'architettura delle nostre
cantine, come il baglio storico dell'Ulmo sul lago Arancio,
perfino la cura dei giardini" ha ricordato Alessio Planeta, che
ha raccolto il testimone lasciato dallo zio. Tra aneddoti e
testimonianze personali, intervallati da video e foto di Diego
Planeta selezionate personalmente dalla figlia Francesca, che si
occupa delle pubbliche relazioni e dell'hospitality
dell'azienda, hanno portato il loro contributo numerosi studiosi
e conoscitori del mondo vitivinicolo. Tra gli altri, Attilio
Scienza, professore ordinario di "Viticoltura" presso
l'Università degli Studi di Milano, Antonio Rallo, Presidente
Consorzio Doc Sicilia, Luca Sammartino, Assessore
dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca
mediterranea della Regione Siciliana, il manager Antonello
Perricone, amico personale di Diego Planeta che ha parlato della
nascita del cosiddetto "Menfishire". Il Sindaco di Menfi, Vito
Clemente, ha anticipato la volontà di intitolare la villa
comunale a Diego Planeta. L'incontro è stato moderato da Felice
Cavallaro, inviato del Corriere della Sera, che ha lanciato
anche un appello per impedire che proprio in questo territorio
vocato all'agricoltura, con uno dei paesaggi più belli della
Sicilia, possa nascere una mega parco eolico con pale alte 200
metri.
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