"Quando il teatro racconta la
storia, quando si fa impegno civile e politico".
È una lucida e amara riflessione sulla storia contemporanea
italiana quella offerta da "Il Paese nelle mani. Cronaca
d'Italia in sette stragi" - piéce teatrale prodotta da Teatri
d'Imbarco, Firenze - portata in scena al Teatro Libero di
Palermo sabato 19 ottobre, nell'ambito della rassegna
'Anteprime', per la 57esima stagione internazionale. Con
Beatrice Visibelli.
Lo spettacolo ripercorre una delle pagine più drammatiche della
storia recente d'Italia, dal 1992 al 1994, gli anni delle sette
stragi mafiose che hanno tenuto il Paese sotto scacco. Gli anni
del tritolo e della cosiddetta trattativa, in cui la mafia
sentiva di avere l'Italia nelle proprie mani.
Il testo, firmato dall'autore e regista Nicola Zavagli, nasce
"da un accurato studio sugli atti dei numerosi processi svoltisi
a Firenze, in cui la magistratura fiorentina ha lavorato fianco
a fianco con quella siciliana in una strenua e coraggiosa
ricerca della verità", afferma una nota dell'ufficio stampa del
Libero.
"L'opera segue l'idea che la verità della storia si deve cercare
nei mille processi di giustizia, i cui atti sono conservati nei
faldoni della nostra memoria civile. Dare voce a quei documenti
significa raccontare verità scomode, ambigue e dolorose, e
continuare la ricerca della giustizia fino in fondo, senza mai
arrendersi", prosegue.
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