'Il settore in cui siamo piu'
vicini con Milano e' quello della transizione digitale, quello
piu' lontano e' la qualita' dei servizi'. Lo ha detto il sindaco
di Palermo Roberto Lagalla, a margine del forum Palermo Milano
che si svolge oggi al teatro Massimo di Palermo.
"Sul digitale, Palermo e' riuscita a recuperare il ritardo
rispetto ad altre realta' - ha continuato il sindaco - Sui
servizi pubblici, invece, abbiamo bisogno di allineare i nostri
agli standard medio o medi alti del nostro Paese, perche' non
possiamo immaginare di accogliere qui una comunita' digitale se
poi non diamo servizi, la gente si stanca''.
"A Palermo tra il 2023 e il 2024 le start-up innovative sono
cresciute del 3,7% contro un crollo del 7% nel resto d'Italia e
gli occupati sono cresciuti del 6,9%, oltre 4 volte la media
nazionale. Palermo, dopo Milano e Torino, è la terza provincia
italiana per assorbimento di competenze digitali. Dal 2023
National Geographic, nella versione del Regno Unito, incorona
Palermo come luogo ideale per lo smart working insieme a Bali,
Lima, Città del Capo e Antigua", ha aggiunto.
"Palermo - ha detto il sindaco - si è intestata un processo di
cambiamento che trova nella storica e mai sopita lotta alla
mafia e alla criminalità organizzata un suo essenziale e
pregiudiziale elemento motivazionale, oggi ulteriormente
alimentato da un'azione amministrativa e gestionale orientata a
ricucire il tessuto relazionale tra amministrazione e
cittadini".
Per Lagalla "in un quadro geopolitico in rapido e per certi
versi preoccupante mutamento, occorre individuare gli spazi di
manovra di un'Europa in difficoltà, non solo apparente, e
rivalutare le potenzialità, le prospettive e le possibili
sinergie dell'area geografica e culturale euro-mediterranea dove
si collocano storici interessi e dove, nei prossimi anni, si
immagina possano concretizzarsi nuove opportunità di incontro,
collaborazione ed integrazione". "Interroghiamoci - ha
proseguito - se, in questa prospettiva dinamica, possa esistere
un ruolo per le città metropolitane all'interno delle più
generali strategie del nostro paese e di un'Unione europea,
sempre più chiamata a trasformarsi da unione dei poteri forti
(economici e industriali) in unione dei popoli, prendendo spunto
dall'esempio metodologico e operativo del progetto Erasmus".
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