Finanzieri del comando provinciale
di Messina hanno dato esecuzione a due ordinanze cautelari con
cui, su richiesta della Procura di Patti, è stato disposto il
sequestro di oltre 1,2 milioni di euro a titolo di profitto
illecito. Secondo l'accusa la somma sarebbe frutto di una
maxitruffa realizzata da più persone in materia di bonus
edilizi, perpetrata nella prima fase di erogazione delle
agevolazioni fiscali, antecedenti al decreto 'antifrode' dell'11
novembre 2021.
In particolare, militari delle Tenenze di Sant'Agata di
Militello, Patti e Capo d'Orlando, coordinati dalla Procura di
Patti, hanno individuato la condotta illecita di otto persone
che, con azioni analoghe, avevano generato direttamente dai
rispettivi cassetti fiscali, sul portale dell'Agenzia delle
entrate, crediti inesistenti dopo lavori di ristrutturazione
edilizia ("Bonus Facciate", "Sismabonus" e "Bonus
ristrutturazione") su immobili inesistenti o di proprietà di
ignari soggetti.
I crediti generati fittiziamente sono stati ceduti a Poste
Italiane, estranea all'inchiesta, che ha accreditato i
corrispettivi su conti correnti accesi appositamente. Le somme
sono state poi trasferite all'estero, in brevissimo tempo e in
maniera frazionata, su conti correnti in Lituania, Estonia,
Belgio e Regno Unito attraverso l'utilizzo di società che
forniscono il servizio di iban virtuali, in modo da ostacolarne
la tracciabilità. Per tale motivo gli otto indagati sono stati
anche ritenuti responsabili del reato di autoriciclaggio.
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