Riprendono a salire le scorte di
gas nell'Ue che si portano al di sopra dei livelli di metà
aprile del 2022. Con 407,603 TWh, pari al 36% della capacità di
stoccaggio, l'Europa si porta al di sopra dei 319,91 TWh del
2022, ma rimane ampiamente al di sotto dei 702,71 TWh del 2024 e
dei 637,67 del 2023.
Supera il 40% l'Italia, che si conferma prima in Europa
davanti alla Germania. Allo scorso 16 aprile le scorte nazionali
hanno raggiunto quota 88,66 TWh, pari al 43,88% di riempimento,
superando i 61,78 TWh del 2022, ma ancora ben sotto ai 122,07
TWh del 2024 e ai 118,22 TWh del 2023.
In Germania le scorte sono ancora sotto a quelle italiane a
quota 74,34 TWh, pari al 30,15% della capacità totale del paese
e al di sotto dei 75,23 TWh del 2022. Impossibile il paragone
con i 170,19 TWh del 2024 e con i 161,48 TWh del 2023.
La ripresa delle iniezioni negli stoccaggi dovrebbe
contribuire a regolarizzare il prezzo del gas, che nella vigilia
ha chiuso in rialzo di quasi l'1% a 35,66 euro al MWh sul
mercato Ttf di Amsterdam. A incidere sul prezzo del metano il
clima avverso per il periodo, che ha costretto a ridurre le
iniezioni di gas nei depositi e le stime di un incremento della
domanda in Asia in previsione di un'estate particolarmente
calda.
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