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È morto il sub che stava lavorando al recupero del Bayesian

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È morto il sub che stava lavorando al recupero del Bayesian

Durante immersione, non si conoscono le cause. Aveva 39 anni

PALERMO, 09 maggio 2025, 20:17

Redazione ANSA

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Bayesian - RIPRODUZIONE RISERVATA

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A distanza di nove mesi il naufragio del Bayesian registra l'ottava vittima. Durante le operazioni di recupero dello yacht del magnate inglese Mark Lynch, colato a picco nel mare di Porticello durante una tempesta il 19 agosto scorso, il sub Robcornelis Maria Huijben Uiben, 39 anni, olandese, ha perso la vita. Dell'incidente, ancora tutto da ricostruire, si occuperà Raffaele Cammarano, lo stesso pm che indaga sul naufragio costato la vita, oltre al tycoon, alla figlia Hannah, a Jonathan Bloomer, alla moglie Judy, a Chris Morvillo e alla moglie Neda, e a Thomas Recaldo, cuoco di bordo. Altre 15 persone sono sopravvissute. Il sub, secondo le prime ricostruzioni, stava lavorando al taglio del boma a 49 metri di profondità. Dopo un tentativo andato a vuoto fatto con le chiavi inglesi, sarebbe sceso con altri colleghi con un cannello, una sorta di fiamma ossidrica.

Appena eseguito il taglio, il boma potrebbe aver fatto da leva e del materiale, forse un pezzo di metallo, potrebbe aver colpito la vittima. Le immagini delle operazioni, riprese con telecamere subacquee, a quel punto si sono interrotte. Poi sono scattati l'allarme e il recupero del corpo. Sulla banchina al momento dell'incidente c'erano i militari della guardia costiera. Qualcuno inizialmente aveva parlato di un'esplosione sott'acqua: circostanza non confermata, mentre è stata accantonata l'ipotesi del malore. E' possibile a questo punto che le operazioni di recupero del veliero slittino, che il cantiere venga sequestrato e che sul corpo della vittima sia fatta l'autopsia. Solo ieri, sul luogo del naufragio, era arrivata la Hebo Lift 10 la grossa gru che dovrà portare a galla il Bayesian. Partita da Termini Imerese, dove era approdata sabato scorso giungendo da Rotterdam, la Hebo Lift 10 si è affiancata alla Hebo Lift 2 che da alcuni giorni era ancorata nella zona in cui si trova il relitto.

Il secondo pontone galleggiante da 5.695 tonnellate di stazza lorda è una delle gru marittime più potenti d'Europa. Nei giorni scorsi ha completato l'assemblaggio delle attrezzature per il sollevamento pesante e il reclutamento degli altri esperti impegnati nel progetto di recupero del relitto che - secondo le previsioni - avrebbe dovuto concludersi entro la fine del mese. I tempi, però, si allungheranno certamente. Dall'analisi dell'imbarcazione gli inquirenti si attendono risposte per sciogliere i tanti interrogativi legati al naufragio e cercare di stabilirese l'affondamento sia stato causato da una catena di errori umani, come ipotizzato inizialmente dalla Procura di Termini Imerese, o se vi siano altre possibili piste da seguire. Nel registro degli indagati, con l'accusa di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo, sono finiti tre componenti dell'equipaggio: il comandante neozelandese James Cutfield, l'ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio Matthew Griffith che era di guardia in plancia la notte della tempesta.

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