Salvare gli arti di molti pazienti
affetti da piede diabetico grazie a un team dedicato
multidisciplinare. È quanto è stato possibile grazie all'équipe
multispecialistica del piede diabetico del Policlinico Giaccone.
I risultati riscontrati sul campo, con la cura e il trattamento
dei pazienti, sono al centro di un importante studio pubblicato
di recente sulla prestigiosa rivista internazionale "Plos One".
Il lavoro, condotto dalla prof.ssa Carla Giordano, vede il
coinvolgimento di personale medico dell'Aoup Paolo Giaccone e
dei docenti dell'Università degli Studi di Palermo, in
collaborazione con l'osservatorio epidemiologico
dell'assessorato della salute della regione Sicilia .
La ricerca ha permesso di valutare i cambiamenti di incidenza,
gestione e mortalità dei pazienti con piede diabetico tra due
periodi temporali, 2008-2013 e 2014-2019 su un campione di 330
pazienti ricoverati presso l'Uoc di Malattie Metaboliche
Endocrine, del Ricambio e della Nutrizione. La mortalità è
ridotta nel secondo periodo temporale e vede una maggiore
prevalenza negli uomini in entrambi i periodi. Inoltre lo studio
ha dimostrato come i maggiori fattori di rischio, associati ad
aumentata mortalità nei pazienti con piede diabetico, siano
l'età avanzata e l'insufficienza renale cronica.Il numero delle
amputazioni d'arto si è rivelato più esiguo nel secondo periodo,
proprio per la possibilità di poter contare su un'organizzazione
che ha al suo interno tutte le figure professionali necessarie.
"Il nostro studio - spiega la prof.ssa Carla Giordano, direttore
UOC di Malattie Metabolitiche Endocrine, del Ricambio e della
Nutrizione - è anche il risultato di un percorso di crescita
legato alla gestione del piede diabetico avviato grazie ai fondi
PSN (Piano Sanitario Nazionale) nel 2013-2017; lo scopo era
proprio quello di costituire un team dedicato: il diabetologo ha
rappresentato il 'centrum' ma insieme a noi opera: chirurgo
generale, chirurgo vascolare, chirurgo plastico, infettivologo,
radiologo interventista, ortopedico, podologo". "Abbiamo
trattato pazienti arrivati non solo da Palermo e provincia, ma
anche da Caltanissetta, Trapani e Agrigento. - aggiunge - Un
percorso in cui abbiamo potuto contare sull'appoggio, oltre che
dell'Associazione dei Pazienti Diabetici, anche
dell'Associazione Anio (Associazione Nazionale Infezioni
OsteoArticolari): quest'ultima ci ha supportato per aiutare in
tutti i sensi i pazienti interessati da questa temibile
complicanza del diabete mellito".
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