In occasione della "Giornata
nazionale dei camici bianchi", che si celebrerà il 20 febbraio
di ogni anno per ricordare tutte le vittime del Covid, l'ordine
dei medici di Palermo dedicherà la Cappella di Villa Magnisi
(sede dell'Omceo) ai medici siciliani che hanno perso la vita
per la pandemia da Coronavirus e un sacrario in ricordo di tutti
i camici bianchi che in Sicilia hanno sacrificato la loro vita
per il lavoro: da Paolo Giaccone e Sebastiano Bosio assassinati
dalla mafia, al giovane pediatra Giuseppe Liotta travolto
dall'alluvione che colpì Corleone nel 2018.
La cerimonia di titolazione della Cappella e del sacrario si
svolgerà il prossimo 20 febbraio alle 11 a Villa Magnisi.
"Una ricorrenza drammatica che non bisogna dimenticare per
ricordare i colleghi e il personale sanitario che non sono più
con noi per avere sacrificato la loro vita con abnegazione, ma
anche per onorare ogni singolo professionista che tuttora affida
le sue competenze al servizio della salute di tutti", dice il
presidente dell'Ordine dei medici Toti Amato, componente della
Federazione nazionale Fnomceo.
L'istituzione con legge di questa Giornata approvata
pressoché all'unanimità dai parlamentari a Montecitorio e la
presenza già assicurata a Villa Magnisi dall'arcivescovo
Lorefice insieme ai rappresentanti delle comunità religiose
musulmana, ebraica e ortodossa, oltre che dai vertici
istituzionali regionali e nazionali, del mondo universitario e
medico "è un messaggio di grande portata", aggiunge il
presidente Amato.
"Sintetizza il pieno riconoscimento di quell'abnegazione -
continua - di centinaia di medici, infermieri e operatori
socio-sanitari che hanno salvato vite in un'emergenza pandemica
senza precedenti. Forse oggi tutto è più chiaro, così come il
dovere di onorare i loro sacrifici e quelli delle loro
famiglie".
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